Il mio nemico e’ verde, ma non e’ leghista.
Il mio nemico e’ alto, ma non e’ un giocatore di basket.
Il mio nemico e’ giapponese. Si chiama Cedro, ma qui lo chiamano tutti 杉, o スギ, o semplicemente Sugi*.
Il suo nome scientifico e’ Cryptomeria japonica, e’ un cazzo di cipresso che in primavera pollina e infesta l’arcipelago verso i primi di marzo, e spero non troppo a lungo. Cioe’, perche’ qui non bastavano i terremoti, gli tsunami (nome giapponese), i tifoni (la cui parola guarda caso deriva dal giapponese 台風, taifuu), il vento gelido della siberia d’inverno che stai a piu’ cinque e sembra di essere a meno trenta; o l’estate, che e’ stata secondo me definita in maniera perfetta dal mio amico americano con l’appellativo brutal. No: ci voleva pure il piu’ potente dei pollini dell’universo conosciuto, che al primo sole della primavera fanno pop e devastano il paese seminando dolore e morte.
Voi avreste dovuto vedere ieri, i treni. La metro. La Metropoli Tentacolare. Uno starnuto collettivo di milioni di persone, in coro (compreso me, che sono allergico). Roba da percepirla coi sismografi.
Cioe’, io ieri ho perso la pelle del naso. Non so se ci rendiamo conto. E oggi a una giornata di distanza, ho ancora male agli addominali. Antistaminico inutile, medicine inefficaci: ieri il mondo ha assistito alla vittoria schiacciante per due a zero del sugi contro il genere umano, giapponesi compresi.
Ah, e per la cronaca… oggi nevica. Esatto, ieri venti gradi, sole a picco, venticello primaverile carico di polline. Oggi: neve a capofitto, un grado. Cioe’, io ricordo gli interisti quando cantavano pazza inter amala. Ma a parte che io sono juventino e se c’e’ una cosa al mondo che non sopporto e’ proprio l’inter, ma piu’ che l’inter, gli interisti e le loro stupide equazioni moneta = vittoria e straniero = grande giocatore (da cui il profilo medio dell’interista, che di solito e’ persona venale, egocentrica, non particolarmente brillante (con le dovute eccezioni del caso). L’interismo per questo e’ una patologia che colpisce maggiormente alcune categorie di soggetti a rischio, tra cui val la pena di citare quella dei figli unici, soprattutto se viziati, nda.)… cioe’, raga, mettiamoci d’accordo. Io pazzo giappone amalo non ho la minima intenzione di cantarlo, ne’ ora ne mai.
*Sugi in traslitterazione giapponese. In italiano si leggerebbe "sughi". Come quelli della barilla, solo con un retrogusto di pino.