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Il mio pensiero "Ho attraversato il mare a piedi" di Loredana Frescura e Marco Tomatis

Creato il 18 febbraio 2012 da Fine

Titolo: Ho attraversato il mare a piedi
Autore: Loredana frescura, Marco Tomatis
Editore: Mondadori
Collana: Shout
Pagine: 300
Prezzo: 17,00euro
Pubblicazione: 10 Maggio 2011
descrizione
Dopo due femmine, mia madre e mio padre volevano un maschio. Invece sono arrivata io. Con queste parole inizia l'incredibile racconto di Anita, la sua avventura, il viaggio della sua vita che la porterà dal Brasile in Italia, da semplice ragazza a eroina dei due mondi. A soli quattordici anni Anita è costretta a sposare un uomo che non ama. Ma lei già sogna l'oceano che un giorno attraverserà, sogna un destino diverso, sogna l'amore, quello vero. Anita non è fatta per obbedire ai prepotenti, non è fatta per subire i soprusi, non può rinunciare ai suoi ideali.A diciotto anni incontra José Garibaldi, il "pirata italiano". Se ne innamora perdutamente. La mia felicità ha un nome: José. Non avevo mai pensato che potesse accadere. A me.
Questo libro racconta l'amore di Anita e Giuseppe Garibaldi. E di una delle più forti passioni che li unì: l'Italia.
Gli Autori:
Loredana Frescura vive in Umbria. Marco Tomatis in Piemonte. Nonostante la distanza che li separa questo è il sesto libro che scrivono a quattro mani, mettendo assieme le loro diverse esperienze editoriali, scolastiche e di vita. Come sempre lui è la voce maschile, spesso, ma non sempre, più razionale, metodica, essenziale e controllata. Lei invece è quella femminile, più emotiva, viscerale, evocativa e intensa. Li accomuna, tra tante, la passione per il buon cibo da gustare in compagnia di amici veri, magari davanti al mare con la montagna alle spalle. Molti dei loro libri hanno avuto la fortuna di iniziare a esistere così.


Premetto, trovo molto positivo il fatto che questo romanzo è stato destinato ai più giovani, io non mi sento di lo valuterò come tale, ma come romanzo storico e malgrado le buone intenzioni vi confesso che non mi è piaciuto un granché.
Anita Garibali, una donna con un solo cuore destinato a tutti, una grande bontà e un'immensa voglia di libertà, per tutto il suo popolo e per tutti quelli come lei. 
Sono due le voci narranti che ci accompagnano durante il racconto, ovviamente Anita Garibaldi e il suo amico d'infanzia, Miguel, che con l'avanzare dell'età scoprirà di essersi innamorato di lei. Partiamo dal lontano 1832 e conosciamo un Anita giovane che non vuole ne marito ne figli, vuole solo la rivoluzione ed esplorare il mondo. Il suo desiderio si avvererà con l'arrivo di Giuseppe Garibaldi con il quale conoscerà anche l'amore.
Garibaldi è un rivoluzionario e lei con gran gioia si troverà al fianco del suo amato tra guerre e distruzione, finché avrà dei figli e la sua vita molto presto si spegnerà. 
“E se ci saranno parole. Anche pronunciate in altra lingua, che aiutano a sollevarsi da questo mondo morto a ogni speranza, allora io le graffierò sulla mia pelle” 
La vita di Anita Garibaldi non è stata per niente facile e sinceramente ho trovato questo romanzo scritto con troppa leggerezza. Non è stato semplice entrare fra le pagine di questo libro anzi, non ci sono riuscita proprio, per vari motivi: le descrizioni sono minime e sparpagliate qua e la, ma niente di che. Nulla che ti faccia pensare al mare blu e le spiagge del Brasile, si vedono solo cannoni, gente morta, navi e armi, questo dovrebbe bastare visto che l'argomento esposto è la rivoluzione, ma sinceramente un sottofondo ci DEVE essere, io non immagino la gente che si prende a pugni nel cielo. Mentre i due personaggi sono descritti in modo dettagliato, l'amore che Miguel prova per Anita, l'ignoranza e il disagio di quest'ultima nel non saper scrivere e leggere, le loro sensazioni e i loro dolori, sono i punti meglio sviluppati dagli autori, ma hanno lasciato poco spazio alle figure secondarie che appaiono come delle comparse, essi non si accorgono nemmeno di essere entrati in scena, arrivano .. “io sono... “ e se ne vanno, come se non fossero mai esistiti.
La vita di una persona non può essere riassunta in 288 pagine è praticamente impossibile, molto spesso anche  romanzi (storici) con 500 pagine hanno molte lacune e questo di conseguenza mi irrita notevolmente, se decido di leggere un romanzo che tratta una figura storica pretendo che sia esauriente (il più possibile).
Questo libro mi è sembrato privo di molti aspetti che il "genere" richiede (secondo me), inoltre si aggiunge il fatto che il tutto è troppo sbrigativo e la narrazione prende una velocità che mette a volte ansia al lettore, non si ha nemmeno il tempo di entrare nel racconto che subito dopo ci si sente come degli esclusi, in quanto la suddivisione in capitoli (brevi) narrata da due personaggi secondo me è inappropriata. E' stato come vivere nel limbo, mi trovavo a metà tra realtà e passato, quando stavo per immergermi in quest'ultimo finiva il capitolo e la mia mente veniva "scaraventata" a forza in un altro anno, in un altro luogo e con una voce narrante diversa, l'ho trovato veramente fastidioso. Un'altra cosa che mi ha infastidito è che nel  giro di 5 pagine erano già passati 10 anni. 
Concludo dicendo che, suggerisco la lettura di questo romanzo alle persone che cercano un primo approccio con la storia, ma non mi sento di consigliarlo agli amanti del genere.
 

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