Ieri ho passato il pomeriggio con due amici, ex colleghi d’ufficio coi quali abbiamo sempre avuto un buon rapporto; rapporto che si è rafforzato ulteriormente da quando non siamo più “costretti” a vederci per forza ogni giorno dal momento in cui timbravamo il cartellino, fino alle 18:00 di sera.
Era una bellissima giornata e abbiamo fatto una passeggiata fino al Porto Antico per poi sederci al tavolino all’aperto di un bar per bere qualcosa.
Abbiamo parlato a ruota libera di tutto quello che ci veniva in mente: di politica (purtroppo loro sono di sinistra.. poverini..), di musica, di spettacolo, di Bin Laden e degli Usa, di Giovanni Paolo, di calcio.. insomma, di tutto.
Ci siamo trovati d’accordo su tutto, pensate, anche sulla politica attuale, sia italiana che estera.
Parlando di musica è caduto il discorso sui nostri gusti musicali e uno dei due amici mi ha chiesto: “Ma tu, nel tuo blog, parli anche di musica come ne stiamo parlando adesso?”. Si parlava di alcuni grandi come l’indimenticabile Modugno, che a qualcuno pare antico, ma che al contrario ha molto da insegnare a molti cantanti d’oggi, e si è parlato anche di Ranieri, che, nel tempo, si è saputo distinguere dal caos dei cantanti degli anni sessanta per arrivare con l’aiuto di alcuni grandi registi teatrali e cinematografici ad essere un Artista con la A maiuscola..
Così mi è venuto in mente di rispolverare un mio vecchio post del 26/12/06 nel quale parlavo, rispondendo ad un mio interlocutore del blog, dei miei gusti musicali in occasione della morte del grande James Brown.
All’altro amico che so che mi legge ogni giorno, anche se lui non sa che io so, perchè il mio rilevatore di visite mi fa vedere chi mi viene a visitare e chi no.. e a che ora.., rivelo che, appunto, so esattamente se e quando viene a leggere il blog ;)
Ciao Fra.. ;)
Ad ogni modo ecco il mio vecchio post:
E’ morto James Brown, si affacciano ricordi…
L’improvvisa scomparsa del grande James Brown all’età di settantatre anni, dopo cinquant’anni di palcoscenico, mi ha improvvisamente fatto ricordare di essere un autore iscritto alla SIAE, interprete delle mie canzoni e di frequentare, di tanto in tanto, qualche palcoscenico.
Mi ha fatto anche ricordare che, poi, non ho neanche i paraocchi e riesco ad apprezzare l’arte, in questo caso la musica, a prescindere dalle idee di chi la interpreta.
Uno, tra tutti quelli che apprezzo, è Fabrizio De André, a cui ho dedicato un mio sito nel 1999, anno della sua morte.
Fabrizio De Andrè, genovese, di simpatie anarchiche, sposato la prima volta in chiesa, che ha dato il nome Cristiano al suo primo figlio, che ha costruito la sua fama cantando la parte più sfigata della società…
Anarchico, quindi, credo, solo in teoria, più che per vocazione…
Tra pochi giorni, a Gennaio, sono otto anni che è mancato in un letto d’ospedale a Milano.
Mi piace ricordarlo in questa occasione.
Mi è sempre piaciuto e lo apprezzo, fin da quando ero ragazzo che ascoltavo le sue prime canzoni alla radio, insieme ai successi, appunto, di James Brown, come mi sono simpatici altri personaggi del suo tipo, ad esempio Georges Brassens.
Che in fondo non sia anche io un anarchico? Ogni tanto qualcuno me lo dice… e ogni tanto me lo chiedo….
Beh! Ma visto che siamo sotto le feste e non ho voglia di parlare di politica, ho deciso di postare un mio vecchio post che avevo scritto in risposta ad un mio interlocutore, parlando di musica:
“I primi che hai citato non li conosco…
Ma la seconda che hai detto ovvero i complessi che hai citato fanno parte del mio bagaglio.
Aggiungici Genesis, Pink, Jethro Tull (Jetrotal)….
E perchè no Elvis, Ray Charles, James Brown, Santana…
Ma questo è anche, senza dubbio, dovuto alla nostra evidente differenza di età…
Ciò non toglie che anche quando andavo matto per i Beatles riuscivo ad apprezzare canzoni come “L’uomo in frak” di Modugno e non ti nascondo che mentre amavo i Rolling Stones mi sono innamorato di un’altra bella canzone di Modugno al primo ascolto… il titolo è “Meraviglioso”… e poi mi sono anche interessato alla vita di Modugno, la meravigliosa vita artistica che ha avuto, saltando anche i pasti, cercando di farsi conoscere anche in Francia…
Sì, mi piaceva anche la struggente storia narrata nella canzone “Pisci spada” cantata in stretto dialetto siciliano (lui era pugliese).
Mentre ballavo ritmi scatenati e ascoltavo complessi che distruggevano le loro chitarre elettriche sbattendole sugli impianti di amplificazione iniziavo anche ad interessarmi di un giovane cantautore che cantava di filastrocche e di ballate, di prostitute e di delinquenti, di nani e di giudici… un certo Fabrizio De Andrè…
… Poi mi sono dedicato anch’io a quel genere di musica, naturalmente a ben altri livelli..
E ballavo ballavo in discoteca e ascoltavo gli Emerson Lake & Palmer, ma mi piacevano anche le commedie di Eduardo ed anche quelle di Peppino, pensa! E i film Di Rossellini e lo strano Gesù di Pasolini, mi piaceva Vittorio De Sica e in particolare un suo vecchio film “Umberto D”, interpretato da un anziano sconosciuto.
Sì, mi piacevano i Beatles, ho litigato con mio padre, spesso, per la lunghezza dei capelli, ma mi piaceva anche Frank Sinatra, Dean Martin e perchè no, non mi piaceva il massimo Ranieri di “Rose rosse per te” il Ranieri formato festivaliero, ma mi piace, oggi, Il Massimo Ranieri che canta “O surdato innamorato”, dopo aver fatto una grande gavetta nel teatro e visto che, anche fisicamente, somiglia sempre di più ad Eduardo (Laurea honoris causa in Inghilterra)…
Ciao, scusa, mi sono fatto prendere dai ricordi…”
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Fine del post del 2006.
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