Quest’anno sono partita per Bali da sola, quasi in risposta a una chiamata. Sentivo da tempo che questo posto mi avrebbe insegnato qualcosa di importante.
Certo, una parte di me forse un po’ condizionata dal film di Julia Roberts, si era creata la convinzione assurda di poter parlare con uno sciamano a cui fare domande sul tanto atteso amore e di trovare un “Javier Bardem” che si sarebbe perdutamente innamorato di me proponendomi di trascorrere con lui qualche giorno in un’isola popolata solo di pappagalli.
Sto realizzando forse solo ora che la realtà è un po’ più sottile e meno romanzata di quella raccontata nel film. Ma in qualche modo, come sempre nel mio stile più comico, credo di aver trovato parzialmente le mie risposte. (ma non è stato molto facile leggerle).
Ho avuto anch’io il mio sciamano, ovvero lo specchio di me stessa. Bisogna solo accettare la scomoda consapevolezza di avere dei nodi che solo noi possiamo sciogliere. (anche se vi assicuro che ho cercato il mio “Ketut” chiedendo a chiunque vivesse là, ma tutto portava a me e alla mia autoanalisi)
Sono andata fino a Bali da sola, dove ho potuto conoscere persone nuove, potendomi permettermi il lusso di essere ciò che volevo, per capire poi che non si può scappare da ciò che siamo e dai nodi che ci portiamo dentro.
Quei nodi che anche là, lontana da tutto, si sono manifestati implacabili. E questa volta si sono “scontrati” con qualcuno più forte di me che mi ha insegnato qualcosa di molto importante che non dimenticherò mai.
Perchè forse in qualche modo ho avuto anch’io il mio Javier Bardem…solo che qui non ero in un film quindi il famigerato “happy end” è stato alquanto opinabile.
Ma un uomo che stimo molto, che ho conosciuto là, mi ha detto che non è questione di trovare la persona giusta. E’ questione di trovare una voglia reciproca di far funzionare un rapporto e questo può nascere solo dentro di noi, senza dipendere da fattori esterni. Ho pensato molto a questo e credo che possa essere una visione corretta. Lo sbaglio più grosso che io ho fatto fino ad oggi è stato proprio quello di aspettare. Sempre in attesa del colpo di fulmine, dell’uomo dei sogni che caschi dal cielo o che mi urti per strada facendomi cadere la borsa della spesa, di qualcuno che attraversi il mondo e abbatta montagne per me volando su quel cavallo bianco alato che tutti peraltro avrebbero dovuto vedere, ammirare e invidiarmi anche un po’. Il consenso degli altri, le aspettative sempre deluse, tante lamentele e mai un pensiero rivolto a quello che stavo dando io.
Noi donne pretendiamo l’uomo perfetto che smuova il mondo per noi, ma siamo spesso noi in primis a non fare nulla. Abbiamo l’arroganza di pensare che tutto ci sia dovuto e che gli uomini debbano fare i salti mortali per conquistarci ma noi cosa facciamo per conquistare loro?
La maggior parte di noi non sa nemmeno fare un uovo strapazzato, né attaccare un bottone o fare un bucato. Siamo tutte prese dalla nostra carriera che ci consente poi di poterci comprare la nostra borsetta griffata da esibire alle feste più esclusive sempre e solo per dimostrare qualcosa agli altri. Siamo spesso nervose e tendenzialmente portate a criticarli in tutto. Vogliamo avere i nostri spazi ma spesso ci agitiamo quando ce li chiedono loro. Pretendiamo che loro ci corrano intorno, ma noi non ci muoviamo dal nostro piedistallo. E spesso vorremmo avere un uomo più per essere ammirate dagli altri che per essere felici e questo ci porta a fare le nostre scelte sulla base di criteri sbagliati.
Un viaggio come quello che ho fatto a Bali ti permette davvero di guardarti dentro e di ritrovarti allo specchio davanti a te stessa, senza possibilità di fuga. Qui in città non ne abbiamo il tempo e ci rifugiamo nel lavoro, negli amici, nello sport o in qualsiasi cosa che ci impedisca di pensare, mentre la’, tutto ti si ripresenta davanti, (non vi so spiegare il perchè) e non ti resta che analizzarlo.
Io dico che chi non trova l’amore, donna o uomo che sia, debba spogliarsi di tutto e farsi un umile esame di coscienza.
Io me lo sono fatto e credo di avere capito quali siano i miei limiti. E questo è un punto fermo per una nuova partenza.
Bali è un posto magico che consiglio a tutti e non avevo torto a sentire che mi avrebbe dato tante risposte.
Quando sono arrivata lì, ho creduto che le mie risposte fossero raffigurate da una persona. Purtroppo (e non per volontà mia) le mie risposte non erano LA persona, ma credo che questa persona mi abbia comunque dato involontariamente alcune risposte, diventando per me un insegnante, portandomi a capire cose di me che da sola non avrei mai capito, mettendomi di fronte ai miei limiti e obbligandomi ad analizzarli. E presumo che questo sia stato comunque determinante per me.
Concludo confermando, come ho sempre sostenuto, che viaggiare è una cosa meravigliosa che ti consente di uscire dai binari in cui siamo a volte intrappolati e ti fa capire che l’amore è uguale ovunque e che non lo trovi prendendo un aereo, ma che lo porti sempre e comunque dentro di te. Basta solo capire che bisogna anche darlo oltre che aspettarlo e riceverlo….A quel punto lo puoi trovare e vivere ovunque tu sia.
Chiudo con la citazione di Mangia Prega Ama, che mi ha accompagnato durante tutto il mio viaggio.
“Se sei abbastanza coraggiosa da lasciarti indietro tutto ciò che ti è familiare e confortevole e che può essere qualunque cosa, dalla tua casa ai vecchi rancori, e partire per un viaggio alla ricerca della verità, sia esterna che interna, se sei veramente intenzionata a considerare tutto quello che ti capita durante questo viaggio come un indizio, se accetti tutti quelli che incontri strada facendo come insegnanti, e se sei preparata soprattutto ad affrontare e perdonare alcune realtà di te stessa veramente scomode, allora la verità non ti sarà preclusa…”