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Il miracolo della neve a Santa Maria Maggiore e la discriminazione dei cittadini

Da Gabbianoj
Il miracolo della neve a Santa Maria Maggiore e la discriminazione dei cittadini

Disposizione delle sedie e del palco in occasione della rievocazione del miracolo della neve presso la basilica di Santa Maria Maggiore, Roma, nell’agosto 2010

Sono passati due anni dai fatti che sto per raccontare; tuttavia, ritengo che meritino il tempo che andrò adesso a spendere.

Ogni anno, a Roma, presso la basilica di Santa Maria Maggiore, si tiene ad agosto la rievocazione del “miracolo della neve”.
Il miracolo è ben descritto da wikipedia

La costruzione [ndiGabbiano: della basilica] avvenne su una chiesa precedente, che una diffusa tradizione vuole sia stata la Madonna stessa ad ispirare apparendo in sogno a papa Liberio e al patrizio Giovanni e suggerendo che il luogo adatto sarebbe stato indicato miracolosamente. Così quando la mattina del 5 agosto un’insolita nevicata imbiancò l’Esquilino papa Liberio avrebbe tracciato nella neve il perimetro della nuova basilica, costruita poi grazie al finanziamento di Giovanni.

Così, il 5 agosto di ogni anno, per rievocare quel miracolo, vengono fatti cadere dei petali dal soffitto della basilica; inoltre, nella serata si tiene una finta nevicata (neve artificiale) nel piazzale antistante la basilica, preceduta da un piccolo spettacolo.

Il miracolo della neve a Santa Maria Maggiore e la discriminazione dei cittadini

La nevicata a Santa Maria Maggiore

Nell’agosto 2010 ho deciso di partecipare alla rievocazione, in serata.
All’interno della recinzione fatta di transenne (rappresentata in figura dal perimetro dell’ovale) si trovava un palco, ed erano poi sistemati tre gruppi di sedie: le frecce indicano le direzioni verso le quali erano rivolte le sedie e, si sarebbe poi capito, il palco. Il gruppo “popolo” era separato dal resto da ulteriori transenne (rappresentate dalla linea orizzontale).

Arrivando abbastanza presto, cioè verso le 20:30 quando l’inizio dell’evento era previsto per le 21 circa (ci sarebbe stato poi un notevole ritardo) ho potuto godere di quella che, apparentemente, sembrava essere una sistemazione comoda: mi hanno fatto entrare, con un altro tot di persone (un centinaio?) nella sezione “popolo”.

Mi rendo ora conto che fosse un po’ sospetto che persone qualunque fossero sistemate in quella che sembrava la “prima fila”.

Infatti, non era la prima fila!
Perché?
Perché, avrei scoperto a inizio spettacolo, tutto si svolgeva in direzione delle persone sedute nei gruppi A e B. Chi erano costoro? Non lo so, immagino vip, personalità ecclesiastiche e del Comune di Roma.

Prima dell’inizio dell’evento non era possibile capire tutto questo, perché il palco era solo un rettangolo vuoto.
Poi, resosi conto della situazione, qualcuno con più iniziativa del gruppo “popolo” ha iniziato a girare le sedie, cosa peraltro non semplice in quanto erano bloccate insieme a gruppi di dieci circa. Le sedie sono state rivolte in direzione opposta a quella indicata in figura, ma, ovviamente, di chi era presente sul palco era possibile vedere solo… il posteriore.

Non era praticamente possibile ormai uscire, visto che attorno alla recinzione esterna si erano ormai accalcate tantissime persone, e uscendo dalla pur sfavorevole postazione “popolo”, le cose sarebbero peggiorate.

Anche la nevicata finale è stata fatta cadere al 95% sul gruppo A e B.

Qual è il punto di tutto questo racconto?
Il punto è che in quell’occasione mi sono sentito profondamente discriminato.

Non tanto per stare in un gruppo di seconda categoria, cosa che per per certi versi posso accettare, ma perché, nessuno, e dico nessuno, tra coloro presenti sul palco, incluse le autorità del Comune di Roma  ed  ecclesiastiche presenti, si è degnato di rivolgere uno sguardo, una parola a chi era nel gruppo “popolo”.

Uno spettacolo dal retroscena, quando poi, scusate, ma un concetto di fondo della Chiesa non sarebbe forse l’uguaglianza?

Non so chi organizzò così la disposizione, se l’architetto stesso che cura la manifestazione o no, so però che la gente del “popolo” fu trattata come la parola che ho scelto evoca nel suo senso più basso.

Gabbiano

fonte foto: http://www.meteoweb.eu/wp-content/uploads/2011/08/RomaNeve2.jpg



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