Napolitano ha monitato ancora una volta. Ma in questo caso è più corretto affermare che ha vomitato. Dall'Accademia dei Lincei il più indegno capo dello stato della storia della nostra Repubblica ha deciso di attaccare frontalmente, pur senza mai nominarlo, il Movimento 5 Stelle: "La critica della politica e dei partiti, preziosa e feconda nel suo rigore, purchè non priva di obiettività, senso della misura e capacità di distinguere, è degenerata in antipolitica, cioè in patologia eversiva che è la più grave delle patologie. A questa antipolitica eversiva bisogna reagire con urgenza denunciandone le faziosità, i luoghi comuni, le distorsioni. [...] Vanno denunciati gravi comportamenti avvenuti nel biennio passato nelle aule parlamentari: metodi ed atti concreti di intimidazione fisica, minaccia, di rifiuto di ogni regola ed autorità, ed in sostanza tentativi sistematici ed esercizi continui di stravolgimento ed impedimento della vita politica e legislativa di ambedue le Camere. [...] In Italia esistono, magari al di fuori di ogni etichettatura di sinistra o di destra, gruppi politici o movimenti poco propensi a comportamenti pienamente pacifici. Esiste un rischio nel nostro paese di focolai di violenza destabilizzante, eversiva, che non possiamo sottovalutare". Non ancora soddisfatto, Napolitano ha puntato il dito contro il dilagare nei confronti della politica di "analisi unilaterali, tendenziose, chiuse ad ogni riconoscimento di correzioni e di scelte apprezzabili, per quanto parziali o non pienamente soddisfacenti" ad opera di "infiniti canali di comunicazione, a cominciare da giornali tradizionalmente paludati, opinion makers lanciati senza scrupoli a cavalcare l’onda".Gli italiani, dunque, non hanno capito nulla: il pus che infetta l'Italia intera - dalla Sicilia a Milano, passando per Roma, l'Umbria e Venezia - non scaturisce dalle innumerevoli ferite purulente inferte al nostro paese da una classe politica marcia, arrivista, corrotta, collusa con la peggio delinquenza; La più grave delle patologie della nostra nazione sono l'unica forza politica non contaminata dalla putredine e, naturalmente, chi si ostina a denunciare il malaffare che imperversa in una politica frequentata da personaggi da taverna di quart'ordine. Le affermazioni di Napolitano sono indegne; indegna è la sua persona che svilisce il suo ruolo di più alta carica dello Stato. E fino a quando resterà al Quirinale non potrò sentirmi italiano. Napolitano è indecente: la più miserabile delle patologie.
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Napolitano ha monitato ancora una volta. Ma in questo caso è più corretto affermare che ha vomitato. Dall'Accademia dei Lincei il più indegno capo dello stato della storia della nostra Repubblica ha deciso di attaccare frontalmente, pur senza mai nominarlo, il Movimento 5 Stelle: "La critica della politica e dei partiti, preziosa e feconda nel suo rigore, purchè non priva di obiettività, senso della misura e capacità di distinguere, è degenerata in antipolitica, cioè in patologia eversiva che è la più grave delle patologie. A questa antipolitica eversiva bisogna reagire con urgenza denunciandone le faziosità, i luoghi comuni, le distorsioni. [...] Vanno denunciati gravi comportamenti avvenuti nel biennio passato nelle aule parlamentari: metodi ed atti concreti di intimidazione fisica, minaccia, di rifiuto di ogni regola ed autorità, ed in sostanza tentativi sistematici ed esercizi continui di stravolgimento ed impedimento della vita politica e legislativa di ambedue le Camere. [...] In Italia esistono, magari al di fuori di ogni etichettatura di sinistra o di destra, gruppi politici o movimenti poco propensi a comportamenti pienamente pacifici. Esiste un rischio nel nostro paese di focolai di violenza destabilizzante, eversiva, che non possiamo sottovalutare". Non ancora soddisfatto, Napolitano ha puntato il dito contro il dilagare nei confronti della politica di "analisi unilaterali, tendenziose, chiuse ad ogni riconoscimento di correzioni e di scelte apprezzabili, per quanto parziali o non pienamente soddisfacenti" ad opera di "infiniti canali di comunicazione, a cominciare da giornali tradizionalmente paludati, opinion makers lanciati senza scrupoli a cavalcare l’onda".Gli italiani, dunque, non hanno capito nulla: il pus che infetta l'Italia intera - dalla Sicilia a Milano, passando per Roma, l'Umbria e Venezia - non scaturisce dalle innumerevoli ferite purulente inferte al nostro paese da una classe politica marcia, arrivista, corrotta, collusa con la peggio delinquenza; La più grave delle patologie della nostra nazione sono l'unica forza politica non contaminata dalla putredine e, naturalmente, chi si ostina a denunciare il malaffare che imperversa in una politica frequentata da personaggi da taverna di quart'ordine. Le affermazioni di Napolitano sono indegne; indegna è la sua persona che svilisce il suo ruolo di più alta carica dello Stato. E fino a quando resterà al Quirinale non potrò sentirmi italiano. Napolitano è indecente: la più miserabile delle patologie.
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