Ieri, 23 novembre, è rimbalzata, con inusuale risalto da parte dei mass media – Corsera: “Colata di cemento nel parco dell’Appia Antica Bloccati 32 palazzi a Tor Marancia” (1) - la notizia del sequestro da parte della magistratura del parco che è entrato a far parte di quello dell’Appia Antica. Ma la nostra impressione è che la confusione e la malainformazione regnino sovrane, trovando facile attecchimento negli stereotipi – purtroppo spesso fondati – dei costruttori voraci, dell’amministrazione distratta o connivente con gli interessi privati, dei vincoli aggirati.
Eppure in questo caso possiamo affermare con una certa sicurezza che non è stato così. Abbiamo naturalmente fiducia nella magistratura e nei prossimi giorni ci attiveremo per poter riferire più circostanziatamente come sono andate le cose. Però, come è nello stile di Carteinregola, partendo dai documenti e dai dati di fatto.
E possiamo già anticipare alcune precisazioni necessarie: intanto che l’area sequestrata è una zona destinata a parco pubblico, in cui quindi non vi è prevista alcuna edificazione, ma solo alcuni interventi per rendere fruibile alla cittadinanza l’area verde, con piste ciclabili, parchi giochi e parcheggi a raso in parti non boscose (non sono stati abbattutti alberi, per intenderci), che interessano comunque solo una parte dell’area di Tor Marancia, che comprende anche zone di interesse naturalistico, di “riserva integrale” accessibili solo tramite visite guidate…
E le proteste dei cittadini e dei comitati della zona, tra cui il comitato Stop I-60 (> vai al sito del Comitato) in realtà non hanno a che fare con il sequestro, nè con il Parco di Tor Marancia, ma con le edificazioni previste in un’area contigua, che fanno parte delle compensazioni che il Comune ha riconosciuto in passato ai proprietari dei terreni di Tor Marancia per acquisirli al patrimonio pubblico. Compensazioni di enormi cubature edilizie distribuite in varie zone di Roma – nella zona dell’I-60 sono”atterrati” 400.000 mc e con un insediamento stimato di 4760 nuovi abitanti(> vai alla pagina con le motivazioni del ricorso l TAR del Comitato Stop.- I 60) - che sono state l’infausto inizio della moltiplicazione esponenziale del cemento nella Capitale. Infatti è stato proprio per l’acquisizione di Tor Marancia che è nato il meccanismo di riconoscere previsioni edificatorie in base al valore di partenza, con il risultato di aumentare sempre di più i metricubi man mano che ci si sposta verso le periferie… (> leggi l’articolo del Corriere della Sera del 18 aprile 2006)
Ma entrando nel merito della sistemazione “incriminata” del parco, realizzata dallo stesso Consorzio Tor Marancio (> vai alla pagina el Consorzio), che riunisce vari costruttori titolari degli interventi edilizi del complesso I-60 – tra cui Ceribelli, Mezzaroma, Marronaro – come opere “a scomputo” delle future edificazioni, quello che è certo è che l’amministrazione non ha preso la cosa sottogamba. Infatti sul progetto sono state fatte numerose conferenze dei servizi, riunioni con il Municipio, incontri con i cittadini e soprattutto sono passati vari anni in attesa di ottenere tutti i permessi necessari.
Ci appare quindi assai strano che qualcuno abbia potuto derogare a vincoli paesaggistici in una zona così tutelata, soprattutto se si pensa che la sistemazione non interessa alcuna area boscosa, e la sua realizzazione dovrebbe solo aver sfiorato alcuni pini (a quanto pare con dannegiamenti alle radici, ma non ci sembra materia di sequestri!).
Per quanto riguarda l’eventuale mancato rispetto dei vincoli sull’area, aspettiamo di vedere le carte, ma sarebbe paradossale che, con tutit i casi di “superamento” di vincoli naturalistici e paesaggistici per edificazioni di interesse privato (abbiamo noi stessi segnalato il caso di Santa > vai alla pagina), si bloccasse la fruizione di un’area che è costata tanto alla città e ai citatdini romani, a partire proprio da quelli che si battono contro le costruzioni dell’I-60…
(1) 23 novembre 2013 Corriere della Sera Colata di cemento nel parco dell’Appia Antica Bloccati 32 palazzi a Tor MaranciaSequestrati 26 ettari. La lottizzazione abusiva con l’avallo di Regione e Comune. I reperti archeologici ricoperti con il nullaosta della sovrintendenza. Cinque indagati