Non è certo la prima volta che degli ex professionisti ed ex campioni dello sport siedono in Parlamento, la storia repubblicana annovera diversi precedenti, Massimo Mauro o Manuela di Centa per citarne un paio abbastanza recenti per giungere fino ai gironi nostri con Valentina Vezzali e Josefa Idem. Il più illustre di tutti probabilmente è stato Gianni Rivera, entrato a Montecitorio negli anni ’80 e giunto a ricoprire anche la carica di sottosegretario al Ministero della Difesa (!), lui che le difese le scardinava con classe infinita sui rettangoli verdi.
Nessun ex-sportivo di rango era però mai giunto fino al ruolo di titolare di un dicastero. Il nuovo premier, Enrico Letta, ha scelto Josefa Idem, tedesca di nascita e formazione, per guidare il Ministero delle pari opportunità, dello Sport e delle politiche giovanili. Un nome nuovo nel panorama politico nazionale ma di sicuro peso, per lo meno simbolico, campionessa olimpica , vincitrice di vagonate di medaglie iridate e olimpiche nel kayak e capace di una longevità agonistica ai più alti livelli più unica che rara; la Idem ha saputo mantenersi a quei livelli grazie a un talento naturale abbinato a una tenacia rarissima e a una passone enorme per la sua disciplina sportiva.
Josefa Idem si trova ora a dover affrontare i noti problemi dello sport italiano, da anni attanagliato da una crisi economica che lo sta soffocando. Da anni i fondi, gli stanziamenti pubblici destinati al CONI e allo sport italiano si stanno continuamente riducendo, rendendo sempre più difficile lo svolgimento di attività sportive e soprattutto l’avvicinamento dei giovani e dei giovanissimi allo sport, dalla semplice e basilare educazione fisica fino all’attività agonistica. Abbiamo visto anche alle ultime olimpiadi estive di Londra come la compagine azzurra di atletica leggera, regina dell’appuntamento olimpico, sia stata molto sottotono rispetto ad altre spedizioni e con risultati piuttosto scarsi. Tutte le federazioni sportive affiliate al CONI piangono e non si vede molta luce in fondo al tunnel.
Altro nodo contorto è quello della legge sugli stadi di proprietà, da tempo immemore impantanata nei meandri di Montecitorio e di Palazzo Madama.
Saranno in grado la tenacia, la passione e il rigore teutonico di Josefa Idem di contagiare il resto delle istituzioni per rendere possibile un rilancio dello sport italico, consentendo ai giovani di crescere meglio grazie all’attività sportiva agonistica e non?