Art news è il magazine settimanale di RAI Educational che si occupa d’arte e cultura condotto da Maria Paola Orlandini.
Reportage da festival, mostre ed eventi, opinioni e polemiche dal mondo dell’arte, raccontati in Tv il sabato pomeriggio su Rai3.
La puntata prende il via con il lavoro di Martha Rosler “Donne alla riscossa”. Tra parole e immagini, echi e voci del conflitto, la protagonista dell’attivismo Usa prosegue la sua indagine nella mostra “As if”, alla GAM di Torino con collage, installazioni e fotomontaggi
La simulazione è solo il filtro con cui racconta la realtà. Una società in bilico fra stereotipi di bellezza e conflitti senza fine, alternanze di corpi e arte, messi in scena, attingendo da tutti i media, una mercificazione del corpo femminile con l’aggiunta di un elemento estraneo per risvegliare la consapevolezza dello spettatore, la decadenza del capitalismo e del suo consumismo, la guerra e i conflitti sociali, Martha ci pone davanti a interrogativi ancora attuali.
Ironica e provocatoria, femminista senza strafare, questa donna-icona dell’arte internazionale è da sempre impegnata a “demolire” le ipocrisie del quotidiano e i luoghi comuni della società e dell’informazione.L’arte in Tv è uno degli interrogativi dibattuto in studio dalla conduttrice insieme al critico d’arte Achille Bonito Oliva.
Immersi in tante polemiche si tende a dimenticare che la Tv ha una sua storia e che anche grazie a programmi come questo in onda in fascia pomeridiana è possibile trasmettere il gusto collettivo. Vero è che se si sceglie di guardare solo programmi come “Quelli che il calcio, Xfactor, Ti lascio una canzone ecc. risulterà difficile se non impossibile coinvolgere il pubblico nei diversi linguaggi artistici, nel tentativo di avvicinarlo e sensibilizzarlo all’arte.
“L’assenza dell’arte in Tv è un conseguenza di una mentalità generalizzata, la tv deve essere formazione e non solo informazione” , afferma Bonito Oliva e io aggiungo che se esiste un pubblico che fa la fila per vedere mostre ed eventi artistici di conseguenza esiste un pubblico interessato a vedere l’arte in Tv, ma “i dirigenti Rai non vanno a vedere le mostre e non hanno interesse all’uso pedagogico del mezzo” – “i tagli alla cultura sono segni di una mentalità economicistica e schematica, ma Tremonti si sbaglia quando afferma che “con la cultura non si mangia” perché l’arte non ha bisogno di finanzialismo ha un suo meccanismo globale che non necessita di denaro pubblico”.
Inizialmente prevista dal palinsesto culturale della televisione italiana, l’offerta di programmi sull’arte è progressivamente declinata con il passare degli anni.Attualmente esistono, infatti, poche trasmissioni dedicate a questa materia e, anche se ci sono alcune rubriche specifiche e di attualità di buon livello, è innegabile che l’offerta media, pensata per un pubblico eterogeneo e numeroso, sia decisamente scarsa.
La Rai in qualità di servizio pubblico deve riconfermare una vocazione che le appartiene: far incrociare varie forme espressive, creare momenti d’incontro che in un processo interattivo e sinestesico arricchiscano il pubblico oltre ad intrattenerlo ed informarlo.