Dietro al marchio di sete made in Italy Kinloch ci sono Marco e sua moglie Antea.
Marco è italo-scozzese ed Antea siciliana, cresciuta tra Marocco, Siria e Malesia e nei loro foulard c’è un po’ di tutto questo: ci sono buffi animali colorati ed elefanti rajastani, le maioliche siciliane delle ville di Bagheria, leggiadre fanciulle giapponesi e lottatori di sumo, cavalli alati, fenicotteri rosa e uccelli di fuoco, e gli antichi fasti dei palazzi degli Zar.
Il tutto reinterpretato con grande originalità e con un senso del colore tipicamente british.
Inutile dire che questa contaminazione tra Oriente e Occidente, Nord e Sud del Mondo e Universi opposti che provano a convivere in Armonia, mi ha subito affascinata.
Come mi ha affascinata lo studio del simbolismo religioso islamico che c’è dietro agli hijab creati per le donne musulmane: veli preziosissimi decorati da disegni tradizionali in conformità con i dettami della legge coranica, che li rendono non un semplice accessorio di moda ma quasi un oggetto sacro.
Il marchio è nato nel settembre 2011 e le sue creazioni sono al 100% made in Italy: le sete e i cachemire vengono lavorati nelle famose stamperie di Como e la rifinitura manuale dei foulard è affidata alle mani di sapienti artigiani napoletani.
Oggi anche Meggie e Clarissa (che ringrazio come sempre per le bellissime foto) parlano di Scozia, di Sicilia e di racconti di seta.
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