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Il mondo nel mondo: La limousine in Cosmopolis, Holy Motors e Wrong

Creato il 15 febbraio 2013 da I Cineuforici @ICineuforici
Il mondo nel mondo: 
la limousine in Cosmopolis, Holy Motors e Wrong
Il mondo nel mondo: La limousine in Cosmopolis, Holy Motors e Wrong Il 2012 è stato l'anno della limousine. Sembrerà assurdo, ma è così. Al cinema, le immagini di questo lungo veicolo non hanno fatto altro che sfilare davanti ai nostri occhi. E' mera casualità, coincidenza, o è l'espressione, magari anche inconscia, di qualcosa di più profondo, ancorato e radicato nel nostro essere? Devo ammettere che lo spunto per tale riflessione è sorto da un articolo dei Cahiers du Cinema che confrontava l'utilizzo di questo mezzo di locomozione in Cosmopolis (Cronenberg) e Holy Motors (Leos Carax), ma la visione di Wrong (Dupieux) mi ha definitivamente convinto a mettere per iscritto delle considerazioni. Perché in tre film diversi come Cosmopolis, Holy Motors e Wrong, la Limousine funge da perno nella loro narrazione e nella loro estetica? Si consideri, per iniziare, quanto scritto dai Cahiers n°678 di giugno 2012 da Vincent Malousa [t.d.a]:
"Una delle questioni che ossessionano lo spirito tormentato di Eric Packer in Cosmopolis - dove si recano a dormire le limousine la notte? - trova una risposta letterale nel finale di Holy Motors, nel quale scopriamo una folla immobile di limousine parcheggiate e intente a conversare con complicità in un parcheggio, mentre fuori la città è addormentata. Al di là di ciò [...] le limousine [...] si legano fra di loro a un altro livello. I due personaggi [Eric Packer e Monsieur Oscar] lavorano nell'alta finanza (almeno la prima incarnazione di Monsieur Oscar) e il primo come il secondo rappresentano l'immagine di un capitalismo apprezzato in dolcezza, ovattato e insonorizzato in un salotto in movimento. La semplice giornata lavorativa serve da quadro temporale ai due film; soprattutto, nell'uno come nell'altro, i personaggi scorrono verso il nulla e la morte [...]. Nei due casi, la limousine non è solamente un ritornello: produce delle forme e scrive la sceneggiatura."
A parte l'incredibile coincidenza della domanda posta da Packer e la risposta nell'ultima scena di Holy Motors, ciò che risulta interessante nell'articolo di Malousa è l'ultima frase riportata ("Nei due casi, la limousine non è solamente un ritornello: produce delle forme e scrive la sceneggiatura") ed è proprio ciò che qui verrà analizzato.
Il mondo nel mondo: La limousine in Cosmopolis, Holy Motors e WrongIn Cosmopolis la lontananza di Eric Packer dalla vita quotidiana è proporzionale alla sua vicinanza e alla sua influenza sulla realtà, a causa del suo lavoro. I collegamenti con la crisi internazionale di questi anni sono palesi: il mondo del capitale è crollato per giochetti fatti da persone come il nostro broker, talmenti lontani dalla concretezza reale, ma da poterne comunque decidere il destino; la finanza governa il mondo. Sempre a livello narrativo e sociale, in Holy Motors emerge l'ipocrisia (qui nel senso più alto del termine, lontano dal significato dispregiativo moderno) del singolo che, appartato, diventa  un altro: è ipocrita, in quanto attore, e gioca, lavora, con tanti altri ipocriti tessendo le tele di realtà/finzioni. In Wrong di Quentin Dupieux, l'uomo nella limousine gioca con l'"altro". Questo "altro", che in tal caso è il protagonista della pellicola, è, a differenze (supponibile, ma non certa) di Holy Motors, ignaro di tale gioco e vittima (ignaro di essere attore, come il suo precedente Nonfilm o la pellicola di Weir The Truman Show) di un piano superiore al suo. In tal senso, nonostante le differenze, le limousine dei tre film sono i testimoni di un cambiamento, di una produzione di nuove forme e di una scrittura del futuro, di una nuova sceneggiatura.
La limousine è un mondo nel mondo. Un piccolo mondo che può guardare il suo fratello più grande, ma che non può essere guardato. Lo sguardo di Packer non è "interessato", piuttosto è "disinteressato". Il mondo fuori dalla limousine c'è, ma è un grillo parlante, una pulce fastidiosa all'orecchio: gli anarchici imbrattano il suo "mondo" e fanno schiamazzi? Tanto esso verrà pulito ed è pure insonorizzato. Packer guarda il mondo, come noi guardiamo i pesci in un acquario. E se fossero, invece, i pesci a guardarci? Il dubbio viene al protagonista a fine pellicola, ma tant'è: continuerà ad attraversare la città per andare dal barbiere. La limousine, però, può essere penetrata e il via vai di personaggi che entrano nel mondo di Packer sono quotidianità: sesso, affari, riflessioni, visita prostatica ("E' asimmetrica!", "Che significa?", "Niente!"). Anche il broker esce allo scoperto ogni tanto, per andare dal barbiere di fiducia, per fare sesso, per prendere un boccone e per tentare di avere invano una buona relazione matrimoniale.
Il mondo nel mondo: La limousine in Cosmopolis, Holy Motors e WrongCome mondo nel mondo, la limousine trasporta Monsieur Oscar nelle sue incarnazioni. Così come trasporta il protagonista, essa trasporta anche tutti gli attori e tutti gli ipocriti (hypocrites, per i greci, era l'attore) del mondo nel mondo. L'incontro con la sua vecchia fiamma su un'altra limousine, testimonia la presenza di più brokers, di più bolle nel mondo. Non è un caso che Cosmopolis inizi con una fila di limousine: ci sono numerosi individui che guardano l'acquario come Packer e uno di questi è Monsieur Oscar di Carax. In Holy Motors la riflessione si sposta su un altro aspetto, più teorico se si vuole. Se Oscar incontra altri ipocriti (per l'esattezza due) con i loro rispettivi mondi-limousine e alla fine vediamo numerosi altri "santi motori" che parcheggiano nella rimessa (che potrebbe essere il "davanti" di quella in cui capita Packer a fine pellicola), non può essere che il "mondo fuori", quello quotidiano per intenderci, non si altro che l'insieme o, olisticamente parlando, il "più" dell'insieme di questi mondi-limousine? Chi non usa maschere nel mondo di tutti i giorni, chi non vede l'ora di trasformarsi in una limousine per adattarsi alla situazione? Se tutti sono attori, ipocriti appunto, qual è il set ideale dove esibirsi, sopravvivere? Il mondo quotidinao. La Parigi di Carax, all'occorrenza, è un immenso palcoscenico dove ognuno recita la propria vita, adattandosi alle situazioni; la limousine non è altro che il camerino dell'attore, dove trova trucchi, costumi e parrucche. La limousine in Holy Motors non è solo il mondo della visione superficiale desiderata da Packer, ma è anche il luogo delle decisioni: dal camerino si decide di agire, nella limitatezza del ruolo; in questo limite si può trovare la libertà del gesto ("Je continue comme j'ai commencé, pour la beauté du geste" dice Oscar).
Il mondo nel mondo: La limousine in Cosmopolis, Holy Motors e Wrong L'idea della limousine come luogo separato dal mondo, ma che permette di interferire su di esso, è presente anche in Wrong, ultimo film di Dupieux. Qui il protagonista però non è l'uomo nella limousine, ma la vittima delle sue angherie. Il Paker di turno, non si limita a guardare i pesci dell'acquario, ma a darli da mmangiare e controllare come si comportano. L'attore è attore senza saperlo; gli viene dato da mangiare per vedere come reagisce o gli viene rapito il cane Paul, come nel caso di Wrong, per osservare i suoi sentimenti. Al posto di speculare sullo yen, l'uomo della limousine specula sull'affetto dei padroni nei confronti dei propri animali domestici. Il risultato è lo stesso, fallimentare; entrambi però possono fare un altro giro di rulette o di giostra, tanto non rischiano nulla, almeno personalmente.
Insomma, la limousine è il mezzo di locomozione del cinema 2012. Lentamente e imponente, si muove fra le strade. Cerca di essere anonima, di passare inosservata, ma in realtà è solo anonima fra le altre limousine. Da essa si guarda il mondo, ma allo stesso tempo se ne fa parte. E' la rappresentazione del 2012: distacco e partecipazione. Questo enorme pachiderma è il nostro motore, ma almeno è una certazza: un "motore sacro" che ci protegge, ma che ci espone ai rischi. Non si passa inosservati, ma può difenderci dagli attacchi. Il protagonista di Dupieux è inerte di fronte alla limousine, così come gli anarchici in Cosmopolis o le storie attorno ai personaggi interpretati da Oscar. Sono solo le limousine che decidono quando andare a dormire.
Mattia Giannone

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