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Il mostro di Firenze e la mostra di Milano

Creato il 29 ottobre 2014 da Marcopress @gabbianone

Il declino del paese è evidenziato dal duello dello scorso fine settimana. Anziché dividersi per un Milan-Inter, un Moser-Saronni, un Panatta-Pietrangeli, o alla tivvù per un Coe-Owett, un Hagler-Sugar Ray Leonard o anche solo un Floris-Giannini, il popolo ha dovuto accettare paginate e video sulla Leoparda contro la Cigielle, un inno alla depressione.
La deriva del Pd verso il partito unico, causata da Berlusconi e la sua voglia di figa e il conseguente 40 e spacca per cento dopato (che è anche una strabella notizia, in realtà, almeno non ci spaccano più i maroni i popoli viola gialli e verdi), ci ammorba però (cazzata, noi pensiamo ad altro) con lo scontro tra autoscontri sgonfi: il mostro di Firenze come da meravigliosa foto del popolo della rete (altra definizione-minchiata) e la mostra di Milano, una roba che Sassuolo-Empoli di ieri sera, l’avessimo vista, sarebbe sembrata la finale del 2050 al Maracanà.
Posto che il gabbianone non è solo destruens, il nostro construens va senz’altro per il dispensatore di 80 euro, nella speranza che, disintegrati quelli della concertazionedistocazzo, vale a dire i surreali, tocchi davvero chi c’è da toccare: Regioni, società partecipate, toghe rosse bianche e blu, dipendenti pubblici, evasori, insegnanti (esclusi quelli bravi), untori, unti.
Consapevoli che una politica normale in Italia non ci potrà mai essere, e cioè, banalmente, candidati e preferenze nelle mani dei cittadini, chiarezza sulle tasse che ti tolgono e quelle che ti insabbiano, diritto di voto solo per chi supera il test Cassano, se dobbiamo proprio schierarci, stiamo dalla parte dei paraculi Dc 2.0 e non da quella dei garantiti a prescindere.



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