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Il Movimento Democratico contro il nemico invasore

Da Francesca1993
DI SETH RUTLEDGE
alchemicalnursery.org
Seth Rutledge è nato e vissuto a Damasco, in Siria. Si è trasferito in Germania dieci anni fa e gestisce una società di viaggi organizzati in Siria. Prima del conflitto si è recato spesso in Siria, dove rimaneva per giorni e mesi. Ha esplicitamente difeso il governo siriano e per questo è stato preso di mira da parte del cosiddetto “Esercito siriano libero”, che gli ha distrutto la proprietà e minacciato di morte, per cui ora scrive sotto il nome di Arabi Souri. 

Il Movimento Democratico contro il nemico invasoreÈ da un po’ di tempo che Bashar al-Assad viene demonizzato dai media tradizionali e da quelli cosiddetti “alternativi” che lo descrivono come un feroce dittatore. In realtà Bashar è un riformatore che ha fatto molto per promuovere le cause della democrazia e della libertà. È invece l'opposizione con i suoi fiancheggiatori stranieri a rappresentare gli elementi più repressivi dell'ex partito al potere in Siria. Per capirlo pienamente è utile esaminare il contesto storico dell’attuale crisi.
La cosiddetta "rivolta popolare spontanea" iniziò a Daraa il 15 marzo 2011. Il tribunale, le stazioni di polizia, la residenza del governatore e altri edifici pubblici furono saccheggiati e incendiati dai "manifestanti pacifici" nella prima settimana della crisi. Ad Homs poi, la gente iniziò a protestare in solidarietà con Daraa, cosa insolita, trattandosi di gente pacifica, perciò molti siriani si resero subito conto del fatto che si trattava di una falsa rivoluzione.
Circa 110 agenti di polizia disarmati furono uccisi a Daraa e Homs, scatenando la rabbia contro i cosiddetti "rivoluzionari". Ci fu poi un episodio orrendo a Baniyas, dove un camionista alawita è stato aggredito dalla folla armata, scorticato vivo e portato in giro per la città. Ciò disgustò talmente i siriani che da allora in nessuna delle maggiori città ci furono ribellioni contro il governo. 
I cosiddetti "rivoluzionari", appoggiati dai governi stranieri, usano attaccare un quartiere, o una stazione di polizia, o una base militare di una città, dai vari confini: Libano, Giordania, Turchia e Iraq, dopodiché si sostiene che la città è in rivolta.
Ma la maggioranza dei siriani, ravvisando le stesse menzogne propagandate in tutti i media arabi e occidentali, e vedendo i funzionari corrotti che dall’esilio adottavano la “rivoluzione”, hanno preso posizione contraria. Ecco perché ogni volta che i “ribelli” infestano una città, immediatamente si sente parlare di una strage fatta per punire la popolazione che non li sostiene. Naturalmente poi i media sostengono che siano state le forze di Assad a punire la città per essersi opposta a lui! 
Assad approfittò della rivoluzione per introdurre alcune riforme, mettendo da parte quelle vecchie guardie che vi si opponevano. Molti della vecchia guardia si aggregarono poi all'opposizione dall'estero.
L'opposizione chiese la soppressione dell'articolo 8 della Costituzione siriana che dichiarava che fosse il partito Baath a governare. Invece di limitarsi ad eliminare l’articolo, Bashar Assad fece riscrivere la costituzione da uno speciale comitato di esperti provenienti da ogni parte della Siria e con il contributo di tutti i siriani. Venne indetto un referendum e la nuova costituzione fu approvata con il 90% dei voti e l’affluenza alle urne del 60% degli abitanti. Assad emanò poi una legge sui media che avrebbe permesso una maggiore libertà di espressione e favorito la creazione di nuovi media indipendenti. Facilitò inoltre i requisiti per la formazione di partiti politici, escludendo i partiti a base settaria. Adesso la Siria ha almeno nove nuovi partiti politici.
Nel dicembre 2011 si svolsero le elezioni comunali. Molti di quelli che furono eletti ai seggi sono ora stati assassinati o minacciati in tutto il paese dagli stessi rivoluzionari che dichiaravano di volere la democrazia. Le elezioni parlamentari si sono poi tenute nel maggio del 2012, senza alcuna restrizione di idoneità per i candidati. Tra i nuovi membri del parlamento, diversi sono stati assassinati dall’ELS (Esercito siriano libero), compresa la moglie e le tre figlie del parlamentare Abdullah Mishleb nel famigerato massacro di Houla. 

Fonte: www.alchemicalnursery.org
Link: http://www.alchemicalnursery.org/blogs/a-syrians-perspective-bashar-al-assads-democratic-movement.html

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