Scritto da Olga Anna Furchì
In Italia è ormai molto diffuso il narghilè: la famosa pipa ad acqua comune tra le popolazioni arabe.
Il narghilè oggi rappresenta un momento di aggregazione sociale e relax e per questo la moda della pipa ad acqua ha avuto un vero e proprio boom tra i giovani. Boom dovuto anche al costo accessibile e alla percezione che il narghilè sia meno nocivo del fumo di sigaretta.
Ma purtroppo non è così.
A smentirlo è uno studio della Universidad Anahuac di Huixquilucan, in Messico.
I ricercatori hanno riscontrato, nelle urine di fumatori abituali di narghilè, livelli di metaboliti della nicotina equivalenti a quelli di una persona che fuma 10 sigarette al giorno.
Inoltre, secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità, chi usa il narghilè lo fa per un tempo che va dai 20 agli 80 minuti e il fumo inalato in questo lasso di tempo equivarrebbe al fumo di oltre 100 sigarette.
Il narghilè può rivelarsi pericoloso anche per un possibile avvelenamento da monossido di carbonio e per quanto riguarda la trasmissione di malattie legate alla condivisione del bocchino: herpes, epatite C, tubercolosi ed altre malattie respiratorie come l’influenza. Alcune ricerche hanno persino trovato un legame del narghilè con le stesse patologie respiratorie e agli stessi tumori causati dalle sigarette.
Secondo Tracey Barnett, dell’Università della Florida, “È proprio il sapore profumato del tabacco usato nei narghilè che lo rende uno strumento attraente e alla moda per i ragazzi, che in questo modo credono falsamente che sia meno dannoso rispetto alle sigarette. Ma l’acqua non filtra nessuna delle tossine presenti nel tabacco».
Il narghilè può quindi essere pericoloso per la nostra salute tanto quanto lo è il normale fumo di sigaretta.