IL NEMICO DA COMBATTERE
La innaturale unione tra destra e Lega ha portato anche a vedere i nemici negli extracomunitari, bollati come coloro che causano stupri, delitti, ruberie e quant’altro di brutto. Da qui le stupide leggi come quella delle impronte ai bimbi rom, o l’istituzione delle ronde.
La destra di governo di questi ultimi 20 anni è sempre rimasta fedele alla destra estrema fascista, sdoganandone tutte le parti che nel corso della prima repubblica erano state ecluse dall’arco parlamentare. Non meravigliamoci se poi negli stadi si sentono cori razzisti, o se le strade della bellissima città di Roma sono tutte imbrattate da scritte inneggianti al fascismo, vergate addirittura con i caratteri del ventennio.
Del resto, se il capo della coalizione di destra si limita a dire che Mussolini ha fatto di male solo le leggi razziali, e che Mussolini per certi versi ha fatto bene, e che non ha mai ucciso nessuno, tutt’al più mandava i suoi oppositori in vacanza al confino, non potevamo aspettarci nulla di diverso da quello che abbiamo vissuto.
Se si esaminano attentamente le parole della propaganda elettorale di destra, si trovano sempre le parole “battaglia”, “guerra”, “nemico da combattere”, tutte parole care al ventennio fascista. Ci manca solo il trio della fede fascista: credere, ubbidire e combattere, e la storia si completa. Se poi si pensa che quei giovani che si recano a votare per la prima volta nel 2013, hanno tirato il loro primo respiro già nell’epoca berlusconiana, vengono i brividi a pensare che razza di cultura si siano fatti in quest’aria mefitica fascistoide.
La destra comunque sostiene che il nostro sia un paese democratico, tuttavia nei lunghi recenti anni del suo governo ha pensato ad una sola parte della cittadinanza. Sono cresciute le corruzioni, le evasioni, le protezioni dei patrimoni, gli scudi fiscali per i grandi ricchi, ma non sono progrediti i salari, i diritti dei lavoratori, la giustizia sociale, l’uguaglianza tra i cittadini, anzi, la forbice tra poveri e ricchi si è sempre più allargata, fino a giungere ormai ad un punto di rottura. Dopo di che c’è solo la ribellione popolare.
Ma se il nostro paese è in democrazia, come mai al governo hanno sempre governato per una sola parte del paese e non per tutti? Quando si assume il governo di un paese, ogni cittadino dovrebbe essere tutelato e benvisto dal governo stesso, anche se appartiene ad un’altra fascia di pensiero. E invece no, per vent’anni abbiamo vissuto la divisione tra buoni e cattivi, dove i buoni (cioè loro) danno sempre la colpa ai cattivi (cioè la sinistra) per tutti i disastri che hanno combinato.
E’ ora di cambiare e di mettere al governo qualcuno che consideri i cittadini, tutti figli suoi (come dice Bersani).