Il NO al diktat ed il SI ad un impegno concreto e costante dei comunisti.

Creato il 15 gennaio 2011 da Palotto

1931 PCI Congresso clandestino di Colonia conclusioni di Ruggero Grieco

“Non crediate, compagni, che solo perchè sentiamo di aver ragione, ciò sia sufficiente perchè il proletariato italiano e le masse lavoratrici in genere si mettano al nostro seguito. La conquista della maggioranza del proletariato e della direzione della lotta rivoluzianaria è il risultato del lavoro politico del partito comunista durante decenni, lavoro condotto in ogni situazione, sotto i colpi feroci dell’avversario che non ci dà tregua, ripreso ogni giorno, con ostinazione, inflessibilità e a volte eroismo………E’ da dieci anni che sentiamo ripetere che il comunismo è morto e seppellito: lo ripetono i dirigenti fascisti e la gente dell’antifascismo democratico e della socialdemocrazia: ditelo voi, compagni, se la razza dei comunisti, tenace perchè sorge dalla classe operaia, possa essere distrutta dalla ferocia e dalla stupidità degli avversari.”

Da queste parole di Ruggero Grieco vorrei partire per alcune brevi considerazioni sul voto di Mirafiori.

Oltre 5000 lavoratori messi di fronte ad un ricatto clamoroso, con l’avallo della maggioranza delle sigle sindacali, da parte del dittatore Marchionne: accettare condizioni di lavoro capestro o perdere il posto di lavoro. Ebbene questi lavoratori e queste lavoratrici ci hanno mandato un messaggio di grande coraggio. NO Al diktat padronale, si alla dignità del lavoro. La parte operativa di Mirafiori, quella che sta alla catena, quella che fa i lavori più usuranti ha respinto, con grande dignità e con grande coraggio, il ricatto del padrone di Mirafiori, di colui che, solo di stipendio base, guadagna 435 volte più di loro ed ha detto NO! Ha detto NO ad un accordo che riporta indietro le condizioni di lavoro di almeno settantanni, ai tempi in cui per prendersi la pausa bisognava alzare la mano e aspettare l’assenso del caporeparto; hanno detto NO all’accordo coloro che sentono e sentiranno sulla loro pelle la differenza tra 3 pause da dieci minuti e 2 da venti in cambio di tantissimi soldi…..ben 3700  euro annui lordi come diceva Cota ieri notte, poco più di 30 euro lordi mensili, e sottolineo LORDI! Hanno detto NO coloro che già si sono battuti nei tempi passati per la democrazia in fabbrica e che dall’accordo temono l’allontanamento dalla stessa del sindacato di maggioranza, la FIOM, che è l’unico sindacato, in verità non l’unico, non dimentichiamo i sindacati di base, che si è strenuamente battuto al loro fianco.

Da questo NO noi comunisti dobbiamo trarre una lezione e qui mi riallaccio alle parole di Ruggero Grieco.

Non dobbiamo arrenderci neanche quando, non dico il fine ultimo che è il superamento del capitalismo, ma la più piccola conquista democratica ci sembra irrealizzabile. Non dobbiamo arrenderci perchè i comunisti in questa società sono necessari e sono gli unici, ed infatti tali siamo stati, che possono appoggiare le giuste lotte dei lavoratori, che possono difendere i loro diritti e le loro aspettative. La testardaggine che dettava le parole di Ruggero Grieco, in anni ben più difficili dei nostri, deve essere anche la nostra!! Dobbiamo seguire l’esempio di Mirafiori, dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno detto NO a Marchionne e smetterla di chiuderci nelle nostre umide stanze a disquisire di mozioni, divisioni, tattiche elettorali, posti in organismi dirigenti da attribuire non grazie alle capacità personali ma alle appartenze di schieramenti. Dobbiamo seguire la strada che ci hanno indicato questi operai, gli operai di Pomigliano, gli studenti e i precari di tutta Italia e tornare nelle strade, nelle fabbriche, nei quartieri e nelle scuole e portare le nostre proposte.

Come diceva Grieco la lotta rivoluzionaria è lotta di lungo periodo, e non si risolve con un consiliere comunale in più o in meno, ma con la capacità di essere avanguardia all’interno delle lotte sociali; ma come diceva Grieco i comunisti vengono sempre dati per morti, in continuazione, ma tali ami saranno.

Esci partito dalle tue stanze, torna amico dei ragazzi di strada.
Vladimir MajaKovskij

Massimo Di Antonio, segretario PRC Asti



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