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Il nostro futuro

Creato il 31 ottobre 2010 da Renzomazzetti

ZOE   La specie Homo Sapiens è veramente unica. La sua unicità è determinata dal fatto che, a differenza di tutti gli animali, l’uomo, accanto al programma genetico, ha creato, grazie alla presenza della coscienza, un secondo programma che determina il suo sviluppo in ogni successiva generazione. Questo secondo programma può essere chiamato programma di ereditarietà sociale. L’evoluzione genetica è un processo relativamente lento. E’ assolutamente certo che lo sviluppo della cultura ed i cambiamenti nell’ambito spirituale dell’uomo non si fondano su mutamenti genetici. La grandiosa superiorità evolutiva dell’uomo si basa sul fatto che la coscienza gli ha permesso di adattarsi all’ambiente in forme completamente nuove. I principi della teoria leninista del rispecchiamento hanno dato espressione alla infinita attitudine dell’intelligenza umana di comprendere creativamente tutti i fenomeni contraddittori sia del mondo esterno che del proprio io. Incontriamo qui il rapporto dialettico che ha svolto nello sviluppo dell’umanità un ruolo molto importante. L’evoluzione, che si è sviluppata sulla base della selezione naturale dei programmi genetici, ha portato alla nascita della coscienza che deriva da elementi propri agli animali. La coscienza, fissando in se stessa i risultati delle trasformazioni sociali, è divenuta a sua volta fattore determinante di una rapidissima evoluzione spirituale dell’uomo stesso. Il lento decorso dell’evoluzione genetica umana fu come surrogato dai veloci processi evolutivi del mondo spirituale dell’uomo e dell’ambiente circostante. Se ne deduce che, dal momento della sua comparsa, l’umanità non ebbe più bisogno del fenomeno della ereditarietà genetica in senso proprio. Tutta la storia dell’umanità conferma questa conclusione. Il fantastico slancio culturale e scientifico che seguì al medioevo non fu accompagnato da alcun mutamento genetico. L’attuale rivoluzione tecnico-scientifica e sociale sta comportando stupefacenti trasformazioni nel tessuto spirituale dell’uomo e tuttavia non provocherà alcuna evoluzione genetica. Cosa spinge l’uomo sulla strada del progresso? E’ chiaro che il fattore fondamentale che porta avanti questo grandioso processo è rappresentato dall’accumulazione dei prodotti dell’attività umana cosciente che è condizionata da fattori sociali e dalla crescita delle forze produttive. E’ importante notare che l’esperienza personale fornita dall’attività cosciente di ciascuna generazione viene trasmessa a quella successiva mediante l’educazione dei bambini e cioè per mezzo del programma sociale. Proprio i mutamenti del programma sociale garantiscono l’ascesa dell’uomo a vette sempre più alte nel campo della vita sociale, della cultura e della scienza. Le ricerche sullo sviluppo individuale hanno dimostrato che le qualità personali di ciascun individuo dipendono dal patrimonio genetico trasmessogli dai genitori ma anche dall’influenza dell’ambiente sociale e fisico nel quale l’individuo si viene sviluppando. Sotto questo aspetto sono particolarmente favorevoli per tale assimilazione la fanciullezza e la giovinezza. Persino dei gemelli uniovulari (monozigotici) aventi un identico genotipo, nel caso in cui essi si sviluppino in condizioni sociali diverse, pur conservando una stupefacente somiglianza fisica, possono evolversi con personalità spirituali diverse. Possono essere influenzate da una forma negativa di educazione intere generazioni di persone. A suo tempo, estesi ceppi genealogici furono caratterizzati per generazioni da sintomi caratteriali quali la delinquenza, l’alcolismo, la prostituzione, ecc. Alla luce dei dati fornitici oggi dalla genetica umana è evidente che non esistono geni particolari che permettono l’ereditarietà di caratteristiche sociali quali la delinquenza, la prostituzione, ecc. In questo caso sono le ricorrenti condizioni sociali che educano gli individui ad un determinato comportamento sociale. Non abbiamo a che fare, dunque, con l’ereditarietà genetica ma con quella sociale. Bisogna riconoscere che tutte le sovrastrutture scientifiche, religiose, culturali, tutte le forme di comportamento sociale tipiche della società umana, il problema del bene e del male, non sono altro che fenomeni di ereditarietà sociale. In tutto questo processo ha un significato determinante l’educazione. Naturalmente questo non significa che tutti gli uomini sono geneticamente identici per nascita e che assimilano in misura uguale l’influenza educativa dell’ambiente. Ciascuno di noi non può liberarsi del patrimonio genetico ricevuto al momento del concepimento. La diversità tra gli uomini, l’unicità della costituzione genetica di ciascun individuo creano talvolta complessi problemi riguardo alla sua educazione. Non è possibile dimenticare che ciascun individuo, dotato di una organizzazione genetica unica (diversa da tutte le altre), possiede una propria norma di reazione, un personale, ed unico nel suo genere, modo di reagire alle influenze fisiche e sociali dell’ambiente. Questo programma è fissato nelle molecole di DNA e si trasmette alle generazioni successive attraverso le cellule embrionali. L’enorme, determinante importanza di questo programma per lo sviluppo delle proprietà fisiche dell’uomo è dimostrata dallo studio sui gemelli uniovulari, i quali, fondamentalmente, dispongono di un identico genotipo e di una somiglianza fisica stupefacente. In questo caso si tratta di eredità genetica. Un altro programma è quello che viene dato all’uomo con l’educazione e che forma il suo comportamento nella famiglia e nella società. La consistenza del programma di ereditarietà sociale cresce irresistibilmente, soprattutto in un’era rivoluzionaria nel campo sociale e tecnico-scientifico quale la nostra. In futuro l’uomo avrà infinite opportunità di raggiungere nuovi e superiori livelli sotto l’aspetto sociale, scientifico e culturale. Tuttavia l’ereditarietà sociale, nel programmare il comportamento della personalità di un individuo, si appoggia alle sue caratteristiche genetiche. Sotto questo aspetto le caratteristiche genetiche di ciascuna persona hanno la massima importanza non solo nel garantirgli le proprietà biologiche sue proprie, ma anche ai fini dell’assimilazione del programma sociale. Nel corso di tutta la storia dell’umanità la coscienza umana ha dimostrato di essere in grado di assimilare un programma sociale crescente. La duttilità della coscienza umana è tanto grande che la prevedibile storia futura dell’umanità è pienamente garantita dalle attuali caratteristiche biologiche. Da questo punto di vista la medicina, la genetica generale e molecolare ed anche la genetica umana hanno il compito di difendere la sana trasmissione ereditaria delle qualità umane nella lotta contro le mutazioni devianti, senza intaccare le basi dell’attuale patrimonio genetico. L’uomo nuovo quale entità spirituale sarà creato attraverso le trasformazioni sociali. -N.P. Dubinin-

IL SOLE UBRIACO

Il sole ubbriaco

la terra frantumata

come antico naufragio

e ancora vuoto

col sapore della pienezza.

 

Il tempo orfano

una voce prega in silenzio

l’unica

emersa dal silenzio

perché non intacca il silenzio.

 

Naufragio antico

come gli astri pudichi – feriti

dal vuoto

il vuoto con l’anima della pienezza

ubbriaca dalla voce

la voce del silenzio.

-Mikis Theodorakis-

 


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COMMENTI (1)

Da francodalucca
Inviato il 31 ottobre a 11:43
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Renzo,ti ringrazio per avermi fatto conoscere Dubinin. E' importante il concetto di ''uomo nuovo'' quale entita' spirituale che si differenzia per una sensibilita' particolare.Ogni uomo e' unico e irripetibile creato per l'utilita' comune. Egli e' l'artefice del programma sociale,che puo' consentire con l'uso del libero arbitrio,di coprire eventuali scarse sensibilita' dovute al fattore genetico. Nasce cosi' l'uomo ''faber'' artefice della propria vita.

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