Il nostro ricordo

Un personaggio straordinario. Qualcosa in più di una qualsiasi definizione, uno scrigno dove sopravvive la preziosa impronta di chi segna le generazioni. Due fiorenti parole a cui vogliamo affidare il nostro commosso ricordo di Giorgio Luraschi. Padre delle fortune accademiche comasche, Il professor Luraschi, a ben vedere, stentava a rientrare persino negli estrosi canoni della straordinarietà per la sua esuberante e travolgente carica umana. Mai banale, le sue lezioni erano tra le più seguite, a dispetto di altre aule spesso deserte. Accompagnati dalla sua spigliata favella, scorrevano, uno ad uno, storie e aneddoti, spesso personali, talvolta dolorosi ma sempre raccontati nel segno di quello spirito didattico, quasi paterno, a cui aveva ispirato ogni passo della sua esperienza accademica. Genovese (o meglio, Genoano) di nascita ma comasco nel sangue, Il professor Luraschi dedicò gran parte della sua vita allo studio della storia comense. Non immaginatevelo, però, rinchiuso e piegato su di un qualche libro polveroso nel buio di una biblioteca. La vita di Giorgio Luraschi era tutt'altro, era un'esperienza goliardica e vitale dove la sua sconfinata cultura storica si intersecava sistematicamente con le pieghe dell'attualità. E, non a caso, il suo impegno civico spaziava ben aldilà dell'esigua grammatura di qualche pubblicazione storica. In più di un occasione, non ha risparmiato critiche all'amministrazione della città e ai suoi stessi concittadini. Mal sopportava la loro fisiologica incapacità di apprezzare e valorizzare le ricchezze della società lariana. Un criticismo sano e sincero il suo, mai scaduto nella becera partigianeria politica. Vero esempio di libertà intellettuale, ci mancherà.
La redazione