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Il numero dei Parlamentari, solo un falso problema

Creato il 08 agosto 2012 da Cortese_m @cortese_m

Ultimamente cerco di toccare sempre meno temi di politica, nel senso più basso del termine, d’altra parte nel nostro Paese c’è rimasta solo questa.
Ma non per questo evito l’argomento, lo faccio per una semplice ragione di salute personale. Seguire, leggere, interessarsi, partecipare alla politica e ai temi attuali della politica italiana, rende il mio fegato sempre più eroso di almeno un punto percentuale ogni volta che mi capita di farlo, quindi come dicevo, evito...

Vorrei però ricordare a coloro che s’infervorano, che pensano di trovare le soluzioni per uscire dalla crisi devastante in cui ci troviamo, che di qualunquismo non si vive, quindi smettiamola di parlare del FALSO problema della riduzione del numero di Parlamentari.
Abbiamo tanti, troppi, Parlamentari e questo lo sappiamo, e sono pure strapagati, e pure questo è noto, ma davvero crediamo che ridurre il loro stipendio del 10%, o ridurre del 30 o 40% le loro teste ci soddisfi, ma sopratutto risolva i nostri problemi?

Ricordo che i nostri problemi, sono – in ordine sparso – la carenza di lavoro, l’altissima disoccupazione giovanile, il Sud volutamente lasciato arretrato rispetto al Nord, la mancanza di politiche industriali vere, la criminalità organizzata che tiene in pugno consistenti aree del nostro Paese e che dà e riceve favori da certa politica, la macchina della Giustizia che rende impossibile avere giustizia, e potrei continuare...

Abbiamo forse appena iniziato a pagare i debiti – non solo in termini economici – che la politica in Italia ci ha lasciato, ma che continua a contrarre.
La nostra politica non si può dire sia mai stata una politica illuminata, se escludiamo i Padri Costituenti e qualche galantuomo che ha creato dalle macerie della guerra un Paese che ha poi sviluppato una potenzialità enorme, e che nel mondo ha fatto tanto e tanto ritorno ha avuto, ma oggi le cose sono cambiate, il mondo è cambiato.

Come sappiamo l’attuale sistema politico-elettorale in Italia – il noto Pocellum – consente a pochi capipartito (5 o 6 personaggi dei quali stento a credere che qualche cittadino perbene si fiderebbe..) di decidere chi mandare in Parlamento, sulla base di loro personalissimi criteri discrezionali, e infatti si sono visti i risultati.
Abbiamo un Palazzo pieno di amici degli amici, di indagati e condannati anche con sentenze passate in giudicato, di pseudo-veline nominate da uomini con i quali hanno scoperto intimità bibliche, ecc... Questo è ahimè il sistema politico nel nostro Paese!

Con queste premesse, e sulla base di svariate esperienze personali, sono sempre più convinto che per quei 5 o 6 personaggi di cui sopra sia molto più comodo governare pochi Parlamentari piuttosto che molti, in ogni caso il loro posto è sicuro, quindi abbasare il numero renderebbe solo più facile per loro avere il consenso di cui necessitano per mantenere il potere.

Proviamo a immaginare un Parlamento di soli 500 Parlamentari (invece di 1000) ma di una popolazione composta ad esempio da Alemanno, Alfano, Baccini, Barbareschi, Berlusconi, Bindi, Bocchino, Bonaiuti, Boniver, Bossi, Brambilla, Brancher, Brunetta, Buttiglione, Calderoli, Calearo, Carfagna, Casini, Castelli, Cicchitto, Cosentino, Cota, Craxi, Crosetto, Cuffaro, D’Alema,De Gregorio, Dell’Utri, Fede (moglie di Emilio), Fini, Fitto, Formigoni, Frattini, Gasparri, Gelmini, Ghedini, La Loggia, La Russa, Landolfi, Lombardo, Lupi, Lusi, Mannino, Mantovano, Martino, Maroni, Mastella, Miccichè, Milanese, Papa, Pecorella, Penati, Pescante, Prestigiacomo, Romani, Ronchi, Rotondi, Rutelli, Salvini, Scajola, Schifani, Scilipoti, Storace, Tremonti, Verdini, Vito, Zaia, e potrei continuare, non siamo ancora a 500...

E’ questo il Parlamento (ridotto) che vogliamo?

Saremmo appagati se Berlusconi, Casini, Bossi, Bersani, Fini e Rutelli decidessero solo 500 nomi da portare in Parlamento e dei quali disporre come meglio credono?

Penso proprio che i nostri sforzi debbano andare in altre direzioni, per esempio spingere verso un rinnovamento vero del Palazzo, ma non illudiamoci che ciò possa avvenire dopo una sola tornata elettorale, i colpi di spugna sono poco credibili e talvolta anche poco auspicabili e pericolosi.
Con molta probabilità sarà un processo lungo e doloroso ma che deve partire dal quotidiano, dalle nostre attività, dalle nostre famiglie, dal nostro impegno nel sociale, dalla cultura e dall’istruzione che sapremo dare ai nostri figli e alle nuove generazioni, è un processo molto più impegnativo per tutti noi di quanto non sarebbe andare in piazza a chiedere semplicemente la riduzione del numero dei Parlamentari.
Gli sprechi e i privilegi si combattono anche così...

Siamo davvero pronti a impegnarci?

nanni


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