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Il nuovo che avanza

Creato il 19 marzo 2013 da Dave @Davide

Spread italiano a 500 e spread spagnolo a 550. Per molto meno, otto mesi, fa abbiamo ribaltato tre o quattro governi. I nuovi padroni del mondo, i mercati, fanno le leggi. Siamo andati oltre la democrazia: abbiamo inventato la mercatocrazia.
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Non importa quanta austerity vi siate strafogati: dovete realizzare i loro capricci, fare le politiche che decidono loro, di qualunque cosa si tratti. Si chiama Shock Economy. Monti lo sa bene e la usa a suo piacimento per finire il lavoro iniziato nella Commissione Trilaterale: demolire gli stati nazionali e realizzare un unico super-stato europeo, per lo stesso vantaggio materiale delle lobby americane (parole sue).

Questo è un post di Claudio Messora, in arte Byoblu, del luglio scorso. Ieri il blogger è stato nominato dal MoVimento 5 Stelle consulente per la comunicazione del partito al Senato.

Partiamo dall’ovvio: Mario Monti, con tutti i limiti e gli errori del suo governo tecnico, non fa “gli interessi delle lobby americane” – come sostiene il lodevole Messora – né ha mai dichiarato niente di lontanamente paragonabile a ciò che viene insinuato nell’articolo. Anche la frase che il blogger cita alla stregua di prova schiacciante del complotto internazionale – ovvero: “Le imprese americane sono state sempre tra i fattori di spinta dell’integrazione europea, per il loro vantaggio” – è in realtà una banalissima e innocua considerazione politico-economica (non per altro risalente a un incontro diplomatico a Washington).

Perdersi nelle polemiche innescate ad arte su malevole Commissioni Trilaterali, Nuovi Ordini Mondiali incombenti e tesi cospirazioniste  varie ed eventuali sarebbe una perdita di tempo (soprattutto quando c’è chi, con pazienza e metodo, ci ha già pensato): quello che stupisce è come pseudo-verità ricamate da aspiranti paladini dell’informazione possano attecchire con tale successo nell’opinione pubblica. Provate a cercare “Monti+Bilderberg” su Google e osservate il numero di risultati.

Va notato però, forse, che se la ventata di cambiamento promessa da Beppe Grillo e dai suoi pretoriani è costituita da un partito unito dal sostegno acritico a triti complottismi d’antan, allora potremmo finire per rimpiangere il “vecchio”.

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