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Il Nuovo che avanza. Il Vecchio che resiste.

Creato il 13 novembre 2013 da Fugadeitalenti

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Il Nuovo che avanza

Vogliamo partecipare all’affermazione di un nuovo sistema, che ci veda come una risorsa. Per un inevitabile e indilazionabile progetto di cambiamento del nostro Paese. Vogliamo contribuire a ricostruire e alimentare la fiducia e la speranza nel futuro del Paese. Ma chiediamo, per questo, un’Italia che faccia scelte coraggiose“.

Questo il succo della lettera che gli studenti della Italian Sociey of London (clicca qui per il link alla pagina Facebook) hanno consegnato al Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, nel corso della sua recente visita a Londra (qui il testo integrale della lettera).

Attenzione a questo passaggio: “tra i segnali primari, per noi giovani, vi è quello della centralità del merito: chiediamo solo che ci siano regole uguali per tutti, senza distinzione di classe e di condizioni familiari e sociali, ma fondate solo sulle competenze, sull’impegno, sul merito. Solo così l’Italia potrà veramente beneficiare delle sue eccellenze, anche se collocate temporaneamente altrove“.

Il Vecchio che resiste

Stride davvero, in questi giorni, il pensiero globale e internazionale di questi giovani italiani all’estero, con lo squallido quadro che ci restituisce -in particolar modo la politica- in Italia. Anche dove non te l’aspetti. Sintomatico il caso-Cancellieri, su cui voglio ragionare a mente fredda.

Un caso gravissimo, per quanto il quasi intero arco politico ci abbia sparato sopra tonnellate di liquido estinguente, chiudendo la faccenda a tarallucci e vino. Ma stiamo scherzando? Un Ministro della Giustizia (!) in rapporti intimi con una famiglia di pregiudicati, più volte al centro delle peggiori cronache di malaffare e corruzione italiana? Un Ministro della Giustizia (?) che arriva a commentare al telefono “non è giusto”, riferendosi a un sacrosanto provvedimento di detenzione?

Alberto Statera su “La Repubblica” ha ben dipinto il marcio che trabocca dalla vicenda, descrivendo il “cerchio di potere di Anna Maria Cancellieri, un cerchio cove conta soprattutto il capitale relazionale, in una società ormai divisa in network di potere, dove la competenza è un surplus“. E aggiunge: “Chi ha detto che oggi è difficile trovare lavoro? Forse sì per i comuni mortali, ma non per chi fa parte di una oligarchia che si è di fatto eletta in classe separata, rispetto alla cosiddetta società civile“.

Rotta di collisione

Mai come oggi l’Italia dei giovani all’estero, dei giovani liberi e paladini del merito, è in rotta di collisione con questa Italia ologarchica. Dove anche gli (e le) insospettabili, alla fine, sguazzano in questa palude di “do ut des”.

I nostri giovani all’estero sanno che dovranno ricostruire sulle macerie di un Paese distrutto -più che dalla crisi economica- dal disastro provocato dalle ultime due generazioni di classe dirigente. Da queste oligarchie #zerotitoli .

Sono già pronti a caricarsi sulle spalle il fardello del 134% di debito che ci aspetta nel 2014. Del 40,4% di disoccupazione giovanile…

Fate però loro un favore: buttate a mare queste oligarchie senza pudore, i loro figli, i loro amici degli amici, i loro schiavi. Liberatecene. Non ne possiamo più. Davvero più. Hanno distrutto questo Paese. Che vogliono ancora?

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