di Gio’ Chianta
Negli ultimi mesi abbiamo letto diverse dichiarazioni di alcuni rappresentanti del popolo, o per meglio dire, di gente nominata dalle segreterie dei partiti per ragioni che spesso nulla hanno a che fare con l’impegno politico, a dir poco raccapriccianti.
Tutte queste raccapriccianti dichiarazioni hanno autori diversi ma un unico destinatario: tutte quelle persone che, per colpa della mala politica, sono rimaste ai margini della società, senza prospettive, senza un futuro. Un po’ come se il Sig. Tizio Politico azzoppasse senza alcun motivo il Sig. Sempronio Precario e poi anziché pentirsi dello scellerato gesto lo prendesse pure per il culo per il suo andamento zoppicante.
Tal Michel Martone ha avuto il coraggio da coniglio di dire: “Chi si laurea dopo i 28 anni è uno sfigato”.
Come prima dichiarazione da vice ministro tale Michel va ad attaccare chi non ha santi in paradiso e percio’ deve mantenersi da solo all’università facendo uno- due lavori. Siccome mentre studi non puoi lavorare e viceversa capita che molti prendano la laurea dopo i 28 anni.
Perche’ non ha detto che gli sfigati dovrebbero essere coloro che si laureano a 22 anni grazie al fatto che il potente papà gli compra tutti gli esami universitari ? Perché non ha detto che non ha senso laurearsi in tempi record se poi il tuo titolo non è spendibile nel mondo del lavoro? Un laureato giovane, oggi, a meno che non sia raccomandato, sarà necessariamente un disoccupato giovane, la laurea è quasi diventata una corsa verso la disoccupazione.
Tal Stracquadanio, diventato noto non per la sue proposte di legge ma per dichiarazioni molto spesso risibili, proprio di recente ha avuto il coraggio da coniglio di dire: “Chi guadagna 500 euro al mese è uno sfigato.”
E’ notorio che, in questo paese alla rovescia, chi guadagna di meno lavora di piu’. Lo testimoniamo i tanti morti sul lavoro che venivano sottoposti a turni massacranti guadagnando 3 euro l’ora.
E’ assurdo vedere certi soggetti dotati di un grande coraggio da coniglio, che lavorano poco o nulla (andate a vedere le ore che passa un parlamentare in Parlamento) ma guadagnano moltissimo attaccare chi lavora davvero ed è sottopagato per colpa di una classe politica che non ha mai saputo fare una riforma del lavoro favorevole ai lavoratori.
Capisco che il povero (non certo economicamente parlando) Stracquadanio non possa attaccare chi lavora poco ma guadagna tanto, sarebbe in conflitto di interessi.
E poi c’è il coretto dei “La tutela dei lavoratori non è un tabu’. Anche in questo caso ci vuol proprio un gran coraggio da coniglio per prendersela con chi lavora davvero. Ho come la netta impressione che il termine tabu’, nel caso di specie, si traduca: meno diritti per tutti.
Mentre i veri tabu’, ovvero gli argomenti dei quali non si parla davvero mai sono altri. E’ un tabu’ la lotta all’evasione fiscale. E’ un tabu’ il taglio dei costi della Casta. E’ un tabu’ la legalità in Parlamento. E’ un tabu’ la concessione per legge di certi diritti a determinati cittadini (per es. le coppie di fatto) e tante altri sono i tabu’.
Piu’ in generale possiamo dire che certa gente dotata di grande coraggio da coniglio sta giocando al gioco “ Attacco i piu’ disagiati per difendere i piu’ agiati, cioè me stesso”