Il nuovo piano famiglia (inglese, of course)
Creato il 17 gennaio 2011 da Motherbrave
Ora vi racconto una storia che probabilmente non avrete mai sentito (e del resto nemmeno io), dalle cronache di politica internazionale. Eppure è una storia importante, che vale molto più di mille articoli.Il premier inglese David Cameron, conservatore (ci tengo a dirlo), l'agosto scorso ebbe una bambina: Florence Rose Endellion. In occasione del lieto evento, il Primo Ministro annunciò di volersi prendere le due settimane previste dalla legge per poter stare con la sua neonata. E così fece. Tanto che, quando a settembre il Papa arrivò a Londra, lui non si fece vedere. Probabilmente perché stava cambiando un pannolino, o facendo una passeggiata in un parco con la bambina nel marsupio, o cantando una filastrocca.Ovviamente, il fatto che in Inghilterra i padri possano prendersi due settimane retribuite di congedo parentale, non è molto consolatorio. Voglio dire, in due settimane impari appena a capire da che parte si abbottonano i body. E poi comunque restano sempre le madri ad occuparsi dei neonati per mesi, a casa dal lavoro. In ogni caso due settimane sono meglio di niente, e soprattutto, la storia ci racconta che non è un impiegato delle Poste di Busto Arsizio ad essere rimasto a casa, ma il Primo Ministro britannico. Vi immaginate in Italia, non solo Silvio Berlusconi, ma qualsiasi Primo Ministro della Repubblica, che annuncia: "Scusate, ma io per le prossime due settimane non ci sono perché devo stare con mia figlia appena nata. No, non me ne frega niente se viene il Papa, non ci sono e basta"?Lo so che è difficile sforzarsi di immaginare una scena del genere. Anche perché la classe politica italiana, vista l'età, è più incline ad avere nipoti e pronipoti, piuttosto che figli. Comunque non credo che in caso di paternità, un Primo Ministro italiano mollerebbe tutto per due settimane per stare a casa con moglie e figlio. Se qualcuno glielo chiedesse, risponderebbe con le solite frasi di rito: e l'impegno istituzionale, e le responsabilità verso il Paese, e abbiamo due tate a disposizione, etc.A seguito di tutto ciò, la notizia che oggi ci dà il Corriere è che in Inghilterra, da aprile, entrerà in vigore il nuovo "piano famiglia", che prevede che saranno le famiglie a valutare "se spetterà alla donna o all'uomo chiedere la licenza o di maternità o di paternità per un periodo massimo di dieci mesi. I neo-padri avranno così la possibilità di affiancarsi alle mogli nel primo periodo post parto poi di ottenere l'estensione del permesso nel caso in cui la mamma opti per il rientro in ufficio". Ovviamente questa idea alle imprese non piace. E te credo: come fare adesso a discriminare sulle nuove assunzioni in azienda? I selezionatori dovranno chiedere anche agli uomini se hanno intenzione di avere figli? Improvvisamente non avrà più senso avere tutta una fascia di manager e dirigenti per la maggior parte maschi? Eh già. In Inghilterra, da aprile in poi, anche il mondo del lavoro dovrà mettere in atto dei cambiamenti, o meglio, delle aperture al lavoro femminile. Quasi quasi mi verrebbe da chiamarlo progresso. Ma non oso. Mi limito a riflettere sul fatto che in quei quindici giorni che il Primo Ministro inglese ha scelto di occuparsi della sua paternità, la politica e l'economia del Paese non sembrano averne risentito. Ne avrà risentito invece la figlia, che, appena nata, ha potuto aver ben chiaro il concetto di "genitori", anziché soltanto quello di "mamma".
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