Nuova stagione, nuovo regolamento e nuovo Rajon Rondo per i Boston Celtics. Oddio, la pazzia e l’assoluta intelleggiblità del playmaker da Kentucky non sono cambiate, ma una cosa c’è, e i più attenti l’avranno sicuramente notata. Infatti da questo inizio di regular season, Rondo non indossa più la classica fascetta in testa, che lo aveva contraddistinto fin dal suo esordio nella Lega.
Rajon non ha voluto commentare il cambio di look, ma la decisione dipende da un cambio di regolamento voluto dal commissioner Nba David Stern. Infatti da questa stagione è stato emesso un diktat che vieta ai giocatori di indossare “al contrario” accessori come fascette e polsini che così facendo mostrano sottosopra il logo Nba. Questa infatti era una particolarità dell’uso della headband per Rondo, che la indossava ribaltando il marchio Nba con “mister Logo“. Strano com’è, Rondo non ha mai voluto svelare il motivo di questo vezzo (anche se rumors parlano di motivi scaramantici…), ma tant’è che col nuovo regolamento, il play dei Celtics ha preso una decisione drastica, ovvero rinunciare alla fascia piuttosto che indossarla “politically correct“.
Nonostante l’addio alla fascetta, Rondo ha iniziato alla grande la nuova stagione, con delle prestazioni davvero mostruose. Nell’opening night contro i nuovi Miami Heat dei big three, Rondo ha messo in piedi un circo niente male smazzando ben 17 assist. Solo 4 punti contro gli Heat ma la capacità di disorientare la difesa (a volte anche i compagni…) e trovare sempre l’uomo libero è incredibile. La sera dopo a Cleveland, i Celtics hanno perso, forse per la stanchezza accumulata contro Miami, ma Rajon non ha battuto ciglio, anzi: “solo” 9 assist, ma ben 18 punti con 8 su 12 al tiro e anche una tripla. Contro i New York Knicks è tornata la versione pattinatore e assistman, entrando nella storia dei Celtics e centrando un record carriera personale. Nella vittoria contro Gallinari e compagni, Rondo ha chiuso con l’ennesima tripla doppia, ma soprattutto l’ha stampata con 10 punti, 10 rimbalzi e 24, dicasi 24, assist. Massimo in carriera per l’ex Wildcats e secondo di sempre nella storia dei Celtics dietro ai 28 di Bob Cousy.
Rondo continua ad essere un giocatore che divide i pareri degli addetti ai lavori, perchè troppo spesso è fuori controllo, gioca sempre sul filo del rischio e in alcuni momenti non riesce a comprendere che forse sarebbe meglio lasciare palla a Pierce, Allen o Garnett. Resta comunque un giocatore unico, con degli istinti che non hanno eguali e con una testa talmente particolare che, anche senza fascetta, saprà essere determinante ancora una volta per i Boston Celtics.
Alcuni momenti della pazzesca partita da 24 assist di Rondo contro i Knicks.