Quando ho messo piede sulla nave per la mia prima crociera, il mio pensiero è subito corso al paese dei balocchi che Carlo Collodi ha descritto magistralmente nel suo romanzo capolavoro “Pinocchio”.
Mentre attraversi i sontuosi corridoi suoni, luci e bagliori ti avvolgono come un Eden sospeso nel mare, lontano dalle noie e dai fastidi che quelli rimasti a terra devono affrontare giorno per giorno, nella spenta e ordinaria routine della quotidianità!
Uno stuolo di camerieri, inservienti, mozzi, sottocapi, animatori, fotografi, commesse, presentatori e ufficiali di vario grado ti sorridono, dandoti il benvenuto a bordo, mentre spostandoti da un ambiente all’altro, uno stuolo di cantanti e suonatori, segna la colonna sonora del paese delle meravilglie, mischiandosi al chiacchiericcio rilassato degli ospiti ed ai luccicanti flash di macchine fotografiche e macchinette per i giochi d’azzardo, riprese e centuplicate dagli specchi e dalle superfici riflettenti di pareti, pilastri e vetrine.
Ma mentre il povero Pinocchio, per la sua dabbenaggine, veniva trasformato in un somaro, l’incauto e ingenuo ospite qui, al massimo, rischia di trovarsi con il conto corrente bancario in rosso, se non ha provveduto a rifornirlo con cifre sostanziose prima di imbarcarsi.
A meno che, come ha fatto il sottoscritto, ormai indisponibile a fornire carte di credito e codici IBAN a chiunque ne sia il richiedente (società operanti tramite call centers, adescatori aeroportuali e stradali, società di navigazione internazionali e quant’altro) non abbia preferito il versamento del contante.
Così, anche a costo di essere additato a camerieri e animatori come un limone con poco succo da spremere, si riesce a tenere la spesa sotto controllo, mettendo a fuoco le spese già sostenute e quelle ancora da sostenere per i servizi extra, senza farsi accecare dalle troppe luci e senza rinunciare a quella che resta, comunque, una bella vacanza.