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Il Palermo cambia profondamente

Creato il 26 gennaio 2012 da Mazzaforno @mazzaforno

Con il mercato di gennaio non ancora concluso, il Palermo cambia ulteriormente la propria fisionomia. Con la cessione di Cetto al Lille, squadra francese, con il Torino pronto ad acquistare Alvarez, acquistato l’ultimo giorno di mercato per permettere a Mangia di potere praticare il 4 -4 -2, con Simon ad un passo dalla cessione anche se in prestito, con Di Matteo pronto a fare le valigie per Varese, con l’impossibilità di vendere Tvorzas perché nell’anno solare ha già avuto due trasferimenti, il Palermo sconfessa la campagna acquisti di questa estate. Certamente, una nota di demerito per l’ex direttore sportivo Sogliano, poi dimessosi per contrasti con Zamparini, una sconfitta per la società che dimostra ulteriormente come non riesca a programmare a medio – lungo termine la gestione tecnica della squadra.

E tutto è evidente da come è stato gestita la direzione tecnica della squadra. A gennaio del 2011, la squadra rosanero aveva uno dei migliori direttori sportivi d’Italia ed oggi sotto contratto a Roma, Sabatini, ed uno dei più preparati allenatori del nostro stivale, Rossi, che applicava il 4 – 3- 2- 1. La lacuna principale della squadra dello scorso torneo, l’assenza di un playmaker alla Liverani o alla Corini che impostasse l’azione da dietro e servisse la trequarti e gli attaccanti, non è stata risolta perché la squadra era stata costruita per il modulo di gioco di Pioli che non prevedeva la presenza di un regista.

Ma non solo, viene ceduto anche Pinilla, uno delle colonne della scorsa stagione, per mancanza di motivazioni (ma che vorrà dire mai?) a detta di Zamparini, viene acquistato Donati, viene preso in prestito Viviano risolvendo solo temporaneamente il problema del portiere (uno dei problemi tecnici del Palermo).


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