Il Pan Dolce e gli emotivamente stitici

Da Saramartina21
E' tutta colpa della corteccia prefrontale.
Questione di anatomia,mica di delitto preterintenzionale.
Se quella è un pò scalfita,se qualcuno di passaggio magari c'ha inciso le proprie iniziali con tanto di cuore trafitto,beh è giocoforza che cominci a dare qualche problemino.
E visto che suddetta corteccia è deputata non solo alla risoluzione dei problemi ,ma anche alle emozioni diventa assolutamente comprensibile e addirittura scusabile la presenza di un persona "emotivamente stitica".
Tarzan docet.
Questa espressione,che trovo di una genialità unica (due parole che rendono alla perfezione il quid di queste persone) viene utilizzata nel corso del film della Disney.
Emotivamente stitici.
Prendete una fantomatica Adelina.
Questa magari è una vostra amica da chissà quanto tempo.E quando vi incontrate parla.Parla e parla ancora.
E le sue parole vi invadono,vi inseguono,vi tirano su la palpebra se magari questa,presa dalla stanchezza,alla fine tende un pò a calare.
I suoi problemi,le sue lamentele,le liti con Adelino,i problemi con il figlio,il callo che le dà noia ...volete mettere?Al grido di "Se non lo dico a te a chi lo devo dire?" vi travolge e stravolge.E ammirata vi dice:
"ma come sai ascoltare bene.Sei messa lì buona buona che non proferisci parola e ascolti...ad avercele amiche come te..."
Come si fa a spiegarle che è tutta questione di anatomia?
Non è che non volete parlare.... è che vi è proprio saltata la zona di Braco,quella piccola area del cervello deputata alla produzione del linguaggio.
Non riuscite più ad articolare parola.
Però a ben pensarci lei non ve ne dà modo.Mai un "ma tu come stai?",mai un "ma come te la passi?
E se magari tra un callo e un sospetto di corna da parte di Adelino,provate a dire"sai,io sto un pò così..."
è l'abisso!
Questa la prassi:
-la persona emotivamente stitica  batte in ritirata
-vi dà un margine di tre frasi e poi riattacca con i suoi problemi
-voi dite "sto male" e lei risponde " e va beh capita,avrai le tue ragioni..."
E certo che ho le mie ragioni,mica sono deficente.E' che mi piacerebbe che tu me le chiedessi ste benedette ragioni....
Non è colpa delle Adeline presenti nelle vostre vite.
Sono stitiche emotivamente.Manco un chilo di prugne o un'intera boccetta di Guttalax.
E' una stitichezza incurabile.
Colpa di quella corteccia incidentata.
La soluzione?
Forse la ritirata ,mandando la cosiddetta Adelina a coglier ravanelli......
Mie care,oggi pan dolce.
Delizioso pane lievitato.Buono da solo,ottimo farcito.Io l'ho fatto sia come torta che come singoli cornetti farciti alla Nutella,alla marmellata e all'uvetta.Viene bene comunque.Il segreto?le tre lievitazioni,mi raccomando.
la ricetta originale prevedeva l'uso della farina manitoba.Io prima ne ero una grande estimatrice.Ora dopo aver sentito un pò di pareri discordanti,cerco di usarla di meno.
Un abbraccio a tutte voi
(ricetta originale cookaround-mariagabry)
Pan Dolce
per il lievitino:
165 gr farina 00
114 ml acqua tiepida
1 bustina di lievito di birra
1\2 cucchiaino di zucchero
Impastate tutti gli ingredienti,a mano o con la macchina del pane.fate riposare fino al raddoppio del volume del lievitino.
Impasto
335 gr di farina
1 bicchiere di latte o succo d'arancia
70 gr olio di semi di mais
100 gr zucchero
1 pizzico di sale
aromi a piacere
Fate una fontana con la farina.Aggiungete tutti gli ingredienti per l'impasto e lavorateli fino ad ottenere una palla.Allargatela e metteteci in mezzo il lievitino raddoppiato ,lavoratelo per benino per una decina di minuti.Mettetelo poi a lievitare per un'ora e mezzo,due.Nel caso utilizziate la macchina del pane procedete in questa maniera:
sul lievitino raddoppiato unite gli ingredienti dell'impasto e fate partire il programma impasto e lievitazione.
Al termine della lievitazione prendete l'impasto e dategli la forma che volete.Io l'ho fatto sia come torta che come singoli cornetti farciti (alla nutella,alla marmellata e all'uvetta).
Una volta data la forma definitiva fate lievitare per un'altra mezz'oretta e cuocete in forno caldo a 180 gradi per una quarantina di minuti.
Una volta freddo spolverizzate di zucchero a velo o coprite con glassa.





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