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Precisiamo che non abbiamo ancora tutte le verità sulle dimissioni del "Santo" Padre.Però possiamo già fare qualche considerazione. Se vi ricordate un anno fa esatto uscì su Il Fatto Quotidiano una notizia su un possibile attentato a papa "Benedetto" XVI; il 10 febbraio 2012 il giornale scrisse:
"Un appunto consegnato un mese fa dal Cardinale Castrillon, a conoscenza del pontefice, riferisce quanto detto dal cardinale Romeo, arcivescovo di Palermo, nel novembre scorso in alcuni colloqui in Cina: "I suoi interlocutori hanno pensato, con spavento, che sia in programma un attentato contro il Papa". C'è anche il nome di Scola come possibile successore."
"l’arcivescovo di Palermo Paolo Romeo, prevede con preoccupante certezza la morte del Papa entro novembre del 2012"
Esattamente un anno dopo dalla notizia arrivano le dimissioni del papa "per motivi di salute". Leggiamo un passo di una notizia apparsa l'11 febbraio 2013 su affaritaliani:
"Oltretevere si discute molto adesso sul fatto che le dimissioni papali siano arrivate in un momento adeguato. Per evitare cioè che il papato ratzingeriano andasse troppo avanti impedendo una possibile elezione a Scola, il quale è classe 1941. E' un personaggio cosmopolita che viene dalle file di Comunione e Liberazione e che ha da sempre ottimi rapporti con il mondo islamico, frutto degli anni passati a Venezia. "
Fonte: http://affaritaliani.libero.it/politica/vaticano-conclave.html
Quindi; è possibile che un anno fa ci sia stato un avvertimento al Papa (se non ti dimetti farai un brutta fine) tale da indurlo alle dimissioni odierne per fare posto alla nuova generazione insofferente guidata dal papa di Comunione e Liberazione? O è il Papa stesso che ha deciso di passare le redini al suo successore? Non lo sappiamo per certo; ma sappiamo che Comunione e Liberazione è una lobby sempre più potente in Italia e in Vaticano, per cui le alte gerarchie del Vaticano e dei Gesuiti possono aver valutato che fosse necessario al più presto un passaggio di consegne. Già da tempo si mormora che "Angelo" Scola dovrebbe essere il successore di "Benedetto" XVI. Nel libro La Lobby di Dio di Ferruccio Pinotti (prima edizione: novembre 2010) leggiamo un po di passi in questo senso; ecco cosa si afferma:
"Piu potente dell’Opus Dei, piu efficiente della massoneria, piu ≪connessa≫ di Confindustria. E' Comunione e liberazione, la lobby del terzo millennio, un network di potere che sta conquistando crescenti posizioni in Italia e all’estero. Una battuta che ricorre nelle alte sfere del Vaticano, tra cardinali e alti prelati, da l’idea di quanto sia ormai forte Cl: ≪L’obiettivo di Comunione e liberazione? Il prossimo papa e il prossimo premier≫. Uno scenario che non e affatto improbabile, con importanti figure come Angelo Scola, cardinale e patriarca di Venezia organico a Comunione e liberazione, in pista come successore di Ratzinger" (pag.5)
"Infine il potere raggiunto da Cl sotto il papato di Ratzinger, un pontefice che vede nella lobby di Dio il think thank della sua Chiesa, da cui probabilmente peschera il suo successore: un progetto ambizioso che punta proprio su uno dei grandi protettori di Cl in Vaticano, il cardinale Angelo Scola." (pag. 8)
"Il prossimo papa sarà di Cl
E' proprio Scola, caro allo stesso Ratzinger, il grande punto di riferimento di Cl in Vaticano. Nato a Malgrate (arcidiocesi di Milano) nel ’41 da un camionista e da una casalinga, Scolastudia Filosofia all’Universita Cattolica del Sacro Cuore e sin da giovane diviene grande amico di Luigi Giussani. Tra il 1965 e il 1967 e presidente della Fuci (Federazione universitaria cattolica italiana) di Milano, poi si reca a Friburgo per continuare gli studi, conseguendo il dottorato in Teologia.
Partecipa attivamente alla crescita di Comunione e liberazione e alla fondazione della rivista internazionale ≪Communio≫, collaborando con Henri de Lubac e Hans Urs von Balthasar;con quest’ultimo realizza due libri intervista. Inizia a insegnare all’Universita di Friburgo, dove diviene dapprima assistente ricercatore presso la cattedra di Filosofia politica e successivamente professore assistente in Teologia morale; in seguito lavora alla Pontificia universita lateranense (1982), dove tiene fra l’altro il corso di Cristologia contemporanea nella facolta di Teologia.
Collabora con la Congregazione per la dottrina della fede dal 1986 al 1991. E in questi anni che consolida il suo rapporto con Joseph Ratzinger, che ne e prefetto dal 1981 al 2005.
Con un ≪amico≫ come il titolare di quello che era il Sant’uffizio, la sua carriera prende il volo. Il 20 luglio 1991 Scola viene nominato vescovo di Grosseto; riceve l’ordinazione episcopale dal cardinale Bernardin Gantin. Diviene membro della Congregazione per il clero (nel 1994), rettore della Pontificia universita lateranense (luglio 1995) e poi presidente del Pontificio istituto Giovanni Paolo II per gli studi sul matrimonio e la famiglia (settembre 1995). Il 5 gennaio 2002 Scola viene insignito di una carica di grande rilievo, quella di patriarca di Venezia, succedendo cosi al cardinale Marco Ce. Nel Concistoro ordinario pubblico del 21 ottobre 2003 viene creato cardinale da Giovanni Paolo II.
La sua ascesa prosegue, seguita con attenzione da Cl e da Ratzinger. Il 9 aprile 2002 Scola diviene presidente della Conferenza episcopale triveneta; un anno dopo, nel settembre 2003, istituisce il polo accademico Studium Generale Marcianum. Nello stesso anno, in occasione del venticinquesimo anniversario dell’elezione di Giovanni Paolo II, Scola dedica al pontefice il libro L’esperienza elementare. La vena profonda del magistero di Giovanni Paolo II. Il suo amore per Cl traspare invece da un altro suo libro, Un pensiero sorgivo. Sugli scritti di Luigi Giussani (2004). Dal 17 gennaio 2009 Scola è membro del Pontificio consiglio per la cultura. Una ≪testa d’uovo≫, quindi. Ma anche un raffinato politico.
Il 25 agosto 2010, dal palco del Meeting di Rimini, il cardinale benedice Cl e bacchetta ≪Famiglia Cristiana≫ per il suo editoriale Il Cavaliere rampante e la Costituzione dimezzata. ≪Tutta la stampa non deve forzare i toni, e di conseguenza non deve farlo neanche la stampa di riferimento cattolica come “Famiglia Cristiana” o “Avvenire”≫ ammonisce soave il patriarca di Venezia, per far capire chiaramente dove si posiziona. L’intervento di Scola al Meeting si segnala per la disinvoltura sul piano teologico e morale.
A tracciare un ritratto ironico della presenza del cardinale Scola al Meeting 2010 e Gad Lerner su ≪la Repubblica≫: ≪Con il patriarca Scola la conversazione si eleva, costellata magistralmente di citazioni cinematografiche e generazionali, come l’“on the road” di Kerouac, richiamo affascinante sebbene gli astanti restino ben lungi dal suo ideale libertario. Neppure il cardinale piu amato dai ciellini, difatti, rinuncia alla polemica con i moralisti, i piu insidiosi fra i peccatori perche abuserebbero del richiamo a comportamenti esemplari, cioe alla testimonianza. Ecco come li attacca Scola: “Diventa allora necessario liberare la categoria della testimonianza dalla pesante ipoteca moralista che la opprime riducendola, per lo piu, alla coerenza di un soggetto ultimamente autoreferenziale”. A chi si riferisce Scola? Il percorso è chiaro: se la testimonianza si manifesta nell’osservanza religiosa, chi siamo noi per criticare i peccatori osservanti la pratica religiosa nella Chiesa che resta “santa al di la dei peccati, talora terribili, del suo personale”? Cosi vengono sistemati i moralisti. E per gradire, poco piu tardi, intervenendo di nuovo al Caffe letterario del Meeting, lo stesso Scola rivolgerà un pubblico encomio a Renato Farina: “Sono pochi i giornalisti bravi come lui”. Come volevasi dimostrare. Sbaglierò, ma ho colto perfino un pizzico di compiacimento quando il Patriarca sottolineava con voce sofferta quel “terribili”, riferito a certi peccati degli uomini di Chiesa≫. Questo il principe della Chiesa su cui Cl punta tutte le sue carte, nella speranza che divenga papa. Un auspicio condiviso in primo luogo dal suo nume tutelare, Benedetto XVI.
Il motto episcopale del cardinale Angelo Scola e ≪Sufficit gratia tua≫ (≪Basta la tua grazia≫). Per il resto, si potrebbe dire, citando una celebre pubblicita, c’e Cl."
(pag. 393-396)
Tra un mese avremo la risposta definitiva
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