Papa Bergoglio in visita a Torino, dalla Sindone ai bisognosi
Torino, nelle date del 21 e 22 giugno 2015, diverrà luogo di pellegrinaggio in occasione dell’Ostensione della Sindone per un tempo previsto dal 19 aprile al 24 giugno. Per l’occasione anche Papa Francesco si unirà ai quasi 850mila pellegrini in visita al Duomo di Torino. Monsignor Cesare Nosiglia, l’arcivescovo del capoluogo piemontese, ha illustrato le varie tappe preparate per Bergoglio durante la conferenza stampa di presentazione dell’Ostensione della Sindone avvenuta mercoledì 25 marzo nella Sala Stampa Vaticana.
In occasione del pellegrinaggio del Santo Padre, che coinciderà con il secondo bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco, le tappe previste saranno incentrate sui giovani ed i sofferenti. La visita alla Sacra Sindone, dove il Papa si ritirerà in preghiera, è prevista subito dopo l’incontro di Bergoglio con il mondo del lavoro.Seguiranno poi i numerosi incontri con i detenuti del carcere minorile, i clochard e gli immigrati.
Prevista anche una tappa al Cottolengo, e infine un saluto al mondo ecclesiastico torinese con l’incontro dei Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice.
In particolare, spiega l’arcivescovo torinese, le visite alle famiglie salesiane, in ricordo di Don Bosco, “il santo dei giovani” per prendere esempio e rientrare in contatto con i giovani d’oggi. Infine, nella mattinata del 22 giugno, Bergoglio incontrerà in privato alcuni suoi famigliari con i quali pranzerà all’Arcivescovado.
In un’intervista di Moreno D’Angelo per il quotidiano digitale “Nuova Società.” alla domanda su quanti parenti abbia il Papa nella città della Sindone, l’arcivescovo Cesare Nosiglia ha riposto: “Si tratterà di una decina di persone o forse più, bisogna vedere a che grado di parentela arrivano: adesso tutti dicono di essere parenti del Papa, e Bergoglio è un cognome diffuso”.
In occasione della visita papale la città di Torino si sta preparando ad ospitare i numerosi visitatori previsti per l’Ostensione della Sindone, per la quale è stato istituito un comitato che vede come presidente la Dottoressa Elide Tisi, vicesindaco di Torino la quale dichiara al sito ufficiale del Vaticano News.va : “La preparazione dell’Ostensione ha coinvolto tutta la città. Il contributo in termini di risorse e servizi offerto da chi ha lavorato insieme all’arcidiocesi di Torino e agli enti promotori è risultato non solo importante, ma fondamentale”. Inoltre sono previsti 4500 i volontari che presteranno servizio per l’occasione.L’Arcivescovo Nosiglia consegnerà poi direttamente al Papa le elemosine raccolte durante le giornate di pellegrinaggio per decidere a quale ente benefico devolvere l’intero ricavato.
Visite Papali alla Sacra Sindone
La visita di giugno alla Sacra Sindone di Papa Francesco è solo l’ultima delle tante visite da parte dei Papi nella storia.
Prima di lui anche Giovanni Paolo II, nel maggio del 1998 si recò in pellegrinaggio a Torino, il più recente invece è Ratzinger, il 2 maggio 2010, anno in cui l’Ostensione della Sindone registrò un record di 44 giorni con un bilancio finale di 2 milioni di pellegrini e 1588 giornalisti dalle principali emittenti mondiali.
Breve storia della Sindone
Il termine “Sindone” deriva dal greco σινδών, “Sindon”, parola utilizzata per indicare un ampio tessuto, un lenzuolo.
L’accezione nota oggi giorno alla sepoltura e ai defunti deriva proprio dalla Sindone di Gesù, precedentemente , invece, con questo termine venivano indicati in modo generico tessuti e lenzuola, e se specificato poteva riferirsi a tessuti d’ottima fattura importati dall’India, o di lino di qualità.
La Sindone compare per la prima volta nella storia nel 1353 nelle mani del cavaliere Geoffroy di Charny che fece costruire appositamente una chiesa per conservare la reliquia nella cittadina francese di Lirey dove rimase fino al 1453. Naquero delle polemiche da parte del reggente del Regno di Gerusalemme, Enrico d’Antiochia detto anche Enrico di Poitiers, che si consultò con dei teologi per verificarne l’autenticità, i quali negarano la possibilità che fosse proprio il sudario di Gesù poiché nel Vangelo non erano presenti riferimenti ad esso.
Alcuni anni dopo il conte de la Roche prende in sposa la figlia di Geoffroy, Margherita di Charny, e ritornano in possesso della preziosa reliquia fino al 1453, anno in cui la vende ai duchi di Savoia, fatto che le causerà la scomunica nel 1457. La sindone viene affidata alle suore clarisse di Chambéry dopo l’incendio del 1532 dell’omonima cappella fatta costriure dai Savoia per la custodia del prezioso telo.
Le suore clarisse riparano la Sindone e nel 1543 viene nuovamente esposta al pubblico. In seguito verrà spostata tra Torino, Vercelli e Nizza fino al 1560, anno in cui verrà riportata nel luogo natale, a Chambéry. Quando nel 1562 la capitale del regno del Savoia si sposta a Torino il duca Emanuele Filiberto vi trasferisce anche la reliquia in occasione della visita di San Carlo Borromeo, per abbreviare il cammino del pellegrino.
Alla morte di Umberto II di Savoia nel 1983 la Sidone viene lasciata al Papa Giovanni Paolo II che nomina l’arcivescovo di Torino custode della sacra reliquia. Negli anni successivi la Sindone viene restaurata, stirata e ripulita dalle polveri. Oggi si trova nel Duomo di Torino in attesa dell’Ostensione che avrà un periodo più lungo rispetto alle precedenti per permettere non solo al Santo Padre, ma anche a tutti i fedeli e pellegrini venuti da tutto il mondo, di ammirare la Sindone ed unirsi in preghiera davanti al sudario del loro Messia.
Tags:#arcivescovado,#torino,bergoglio,Nosiglia,papa,sindone Next post