
Sta emergendo lentamente il vero stile di Bergoglio, ambiguo, diplomatico, sottile, a volte molto umano e appassionato, altre volte secco e duro. È sopravvissuto a una dittatura particolarmente violenta come quella di Videla e ha dovuto necessariamente destreggiarsi e sopportare atrocità inaudite. Poteva ribellarsi a ingiustizie terribili, ha preferito restare vivo in un inferno. Perché? Al suo posto come ci saremmo comportati? L’essere umano è sterminato e porta abissi di orrore dentro di sé.
La Chiesa sarebbe al di sopra della politica, dovrebbe esserlo, ma Videla usava armi di distruzione di massa più feroci di chiunque le usi in Siria oggi, sempre che i video siano autentici.
Videla faceva gettare i dissidenti dagli aerei, li faceva precipitare in alto mare, o li sequestrava, li faceva sparire, li uccideva dopo torture orribili.
Bergoglio però stavolta denuncia con un linguaggio peculiare il pettegolezzo e la maldicenza.
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Un papa che si vaticanizza, che di fatto vieta la denuncia dei crimini dei preti pedofili, ma condanna i pettegoli che “uccidono”.
La Bibbia usa anche tali espressioni ma Videla era peggio ancora del compagno di comunità o del familiare che sparla. Chi odia nel proprio cuore uccide. Sì, non bisogna odiare, fa anche venire mal di fegato. L’odio nuoce. In Afghanistan, Iraq, Siria, Cina, Tibet, vari Paesi africani è successo anche di peggio.
L’urgenza però era confortare Bertone, che sa troppe cose e le tace.
L’elenco dei correntisti dello Ior è rimasto segreto alle autorità non vaticane. Bertone lo conosce, come altri, e lo ha protetto. Ratzinger sa mille cose che non ha mai detto.
Il papa, in Argentina, ha saputo muoversi fra altro che corvi e vipere. Da quando è papa deve usare quelle doti in modo anche più raffinato. Non vive in un regime feroce, bensì in un Vaticano pieno di se, di forse. di ma, di rispetti, inchini e segreti, ricordando una poesia del Belli.
E la differenza rispetto al resto del mondo?





