Via Corriere
LA REPLICA – «È una affermazione fuori luogo», ha replicato il vice capo dei pompieri Jim Riches, che perse un figlio nell’attacco alle Torri gemelle. «Quelli furono attacchi terroristici, non qualcosa causato da persone che cercano di fare soldi», ha aggiunto in una intervista al New York Daily News. Per Jack Lynch, padre di un pompiere morto durante gli attacchi, «paragonare un incidente ambientale, se così lo vogliamo chiamare, a un attacco terroristico premeditato è ridicolo. I politici non hanno il senso della realtà». Tra i parenti delle vittime comunque ci sono anche pareri discordanti. Lo stesso quotidiano ha citato Sally Regenhard, un figlio morto negli attentati, secondo la quale «proprio come l’11 settembre, non c’erano piani per prevenire l’emergenza. Sono fallimenti del sistema di governo. Io non mi sento offesa dal commento».
Quello che penso io è che è una vergogna che le basi petrolifere non siano in grado di risolvere eventuali disastri. Credo che prima di costruire una di queste megastrutture per lo sfruttamento delle risorse ambientali bisogni calcolare ogni singolo rischio e creare soluzioni capaci di evitare qualsiasi incidente, soprattutto di questa portata. Se ciò non è possibile, allora non darei il permesso ai colossi petroliferi di costruire le loro basi.