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in da giovane mi ritrovavo a sognare i mondi antichi e lontani, ed in particolare quelli legati alla mia terra: la Sardegna. Soprattutto ammirando estasiato le costruzioni megalitiche e tra esse i nuraghi mi ritrovavo a fantasticare su come potesse presentarsi il paesaggio, tutto attorno, quando i nuraghi erano abitato e come si svolgesse la vita nel villaggio nuragico.
Qualcosa l’ho persino scritta, quando ho composto la commedia musicale “S’Urtima Jana” che si svolge appunto in un villaggio nuragico nell’anno 1000.
Ma adesso quel sogno è divenuto realtà.
Chi voglia vedere coi propri occhi e dal vivo la vita di una comunità nuragica dei millenni trascorsi non deve fare altro che recarsi a “Isca sa Folla”.
In questa località, che si trova a pochi minuti di macchina da Cagliari, con ingresso dalla s.s. 125, di fronte alla Cantina Sociale di Dolianova, su un appezzamento dei 6 ettari, l’artista Giovanni Argiolas di Monserrato ha realizzato un vero e proprio villaggio nuragico, con trenta sculture a grandezza d’uomo.
Le sculture raffigurano i diversi ceti sociali che animavano la società sarda di allora: il Capo-Tribù, le sacerdotesse, i guerrieri, i panificatori, cacciatori, i sonatori di launeddas, i pastori,le casalinghe, i giovani guerrieri, i ragazzi ed i bambini tutti colti nelle faccende quotidiane con al centro, maestoso, il Nuraghe. E tutto intorno il magico mondo che lo avvolge insieme ai suoi abitatori: il pozzo sacro, la sorgente, il bosco, “Su Coidroxiu” (il luogo della cottura dei cibi, vero paradiso nuragico in terra).
Un luogo dove i grandi dovrebbero accompagnare i loro piccini, se non altro per mostrargli “dal vivo” uno spaccato autentico delle radici della nostra storia millenaria.
Complimenti all’artista Giovanni Argiolas e ai suoi validi collaboratori del “Gruppo Parco”.





