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Il partito della Goldman Sachs

Creato il 17 novembre 2011 da Malpaese @IlMalpaese

Il partito della Goldman SachsSi fa presto a dire “governissimo delle banche”. Sembra solo uno slogan efficace. Guardando dentro le cose, scopriamo invece… che è proprio così. Anzi, anche peggio.

 

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da “il manifesto”

 

In che mani siamo Tutti gli uomini di Goldman Sachs   Francesco Piccioni
I «padroni dell’universo». Un soprannome modesto per gli uomini di punta di Goldman Sachs (GS). Una banca d’affari con 142 anni di vita, più volte sull’orlo del baratro, da sempre creatrice di conflitti di interesse terrificanti, da far impallidire – per dimensione e pervasività – quelli berlusconiani.
Famosa per «prestare» i propri uomini alle istituzioni, quasi dei civil servants con il pessimo difetto di passare spesso dalla banca privata ai posti di governo. Come peraltro i membri della Trilaterale o del Bilderberg Group. Mario Monti è uomo accorto: è presente in tutti e tre. Per GS ha fatto finora l’international advisor, come anche Gianni Letta, dal 2007, nonostante il ruolo di governo. Cos’è un advisor? Beh, è un consigliere; una persona in grado di indicare a una banca internazionale i migliori affari in circolazione. Specie quando uno Stato deve privatizzate le società pubbliche. Sta nella buca del suggeritore, ma può diventare premier… E G&S ha comunicato ai mercati in tal caso lo spread per i Btp italiani calerebbe a 350 punti in un lampo.
È la banca che ha inventato (subito copiata dalle altre) i prodotti derivati, quei 600mila miliardi di dollari virtuali che stanno strangolando il mondo. Che ha aiutato i conservatori greci a nascondere lo stato reale dei conti pubblici davanti alla Ue. Che ha mandato l’amministratore delegato Henry Paulson, nel 2006, a fare il ministro del tesoro di Bush figlio. Dopo il crack di Lehmann Brothers inventò il piano Tarp: 700 miliardi di dollari statali per salvare le banche private anche a costo di far esplodere il debito pubblico Usa. G&S riuscì in quel caso a intascare buona parte dei 180 miliardi destinati al salvataggio di Aig, gruppo assicurativo. Prima di lui era stato su quella poltrona Robert Rubin, con Clinton presidente; c’era poi tornato molto vicino, con Obama, ma dovette lasciare quasi subito il team economico: troppo evidente il suo doppio ruolo. Robert Zoellick è invece partito da G&S per coprire decine di ruoli per conto dei repubblicani, fino a diventare 11° presidente della Banca Mondiale.
Ma anche gli italiani si difendono bene. Romano Prodi era stato lui advisor, prima di tornare all’Iri per privatizzarla e spiccare quindi il volo verso la presidenza del consiglio, per ben due volte. Al suo fianco, negli anni, Massimo Tononi, ex funzionario della sede di Londra e quindi sottosegretario all’economia tra il 2006 e il 2008.
Ma il più noto è certamente Mario Draghi. Dal 2002 al 2005 è stato vicepresidente e membro del management Committee Worldwide della Goldman Sachs; in pratica il responsabile per l’Europa. Ha lasciato l’incarico per diventare governatore della Banca d’Italia e prendere la presidenza del Financial Stability Forum (ora rinominato Board), incaricato di trovare e mettere a punto nuove regole per il sistema finanziario globale. Compito improbo, che ha partorito molte raccomandazioni ma nessun risultato operativo di rilievo (le regole di Basilea 3 sono tutto sommato a tutela della solidità delle banche, non certo limitative di certe «audacie» speculative).
Dall’inizio di questo mese siede alla presidenza della Banca Centrale Europea, ma prima ancora di entrarci aveva scritto e poi fatto co-firmare a Trichet – la lettera segreta con cui il governo veniva messo alle strette: o le «riforme consigliate» in tempi stretti o niente acquisti di Btp. Forse rimpiange di ver lasciato il Financial Stability Board. Ma non deve preoccuparsi: al suo posto Mark Carney, governatore della Banca centrale canadese. Anche lui, per 13 lunghi anni, al fianco dei «padroni dell’universo» targati Goldman Sachs.   Come siamo lenti a capire. La democrazia parlamentare con dove milioni di persone comuni hanno un voto ciascuno e lo usano per eleggere gente come Angelino Alfano, Umberto Bossi, Rosy Bindi, Tonino DiPietro, NIcki Vendola ecc… è un sistema superato. E’ stato rimpiazzato (senza sangue e colpi di stato) con un nuovo sistema tutto elettronico che ti evita la complicazione dei seggi, gli scrutatori, le campagne e le tribune elettorali.

Il nuovo sistema di votazione, molto più moderno ed efficiente, è quello online dove decine di migliaia di persone premono sul taso “Compra” o “Vendi” sui loro terminali. Operarori, trader e gestori del mercato finanziario bocciano o promuovono un governo o le sue politiche vendendone o comprandone i titoli. Le elezioni le si tengono ancora perchè c’è gente anziana che ormai è abituata e una parte della popolazione che non sa cos’è la “spread sui BTP” e il “rating” e va distratta ogni tanto con le campagne elettorali e le votazioni. Le elezioni sono una vecchia tradizione, come le processioni del santo patrono

David Cameron in Inghilterra ? Se il Mercato (sempre con la maiuscola) compra titoli inglesi è promosso e può stare al governo, anche se l’inflazione è raddoppiata, l’economia sta sprofondando, interi quartieri vengono saccheggiati e da una parte fa fare i sacrifici e dall’altra spende per la guerra in Libia. Ma chi se ne frega di queste faccende che riguardano la gente comune, quando il Mercato sta comprando i Gilt inglesi cioè lo sta votando. Cameron è OK.

Zapatero (ultima versione) ? All’inizio nicchiava e faceva pasticci, ma poi il Mercato ha dato alcuni scossoni ai titoli spagnoli e Zapatero si è messo a stangare per bene. Se il Mercato smette di vendere titoli spagnoli e la “spread” non si allarga ok… vuole dire che lo si può tollerare al governo un altro poco

Papandreu ? “Spread sui bond” esplosa, titoli di stato a picco, il voto contrario quindi. Si cambia e si mette un banchiere (senza la formalità dei seggi elettorali…) per stare nel sicuro

Sarkozi ? In Francia è sceso al 20% nei sondaggi è meno popolare di Berlusconi, Obama e Gheddafy nella Sirte, ma il mercato per ora compra ancora gli OAT francesi cioè lo vota. Promosso con la sufficienza (per ora)

Frau Merkel ? Perde un elezione dopo l’altra, i tedeschi nei sondaggi sono contro ogni sua decisione di invischiarli con questi salvataggi, ma non ti puoi fidare di farli votare su cose delicate che poi rischi l’olocausto. L’ìmportante è che il mercato compra Bund come se fossero d’oro per cui signora paffuta è ottima al governo

Obama ? E’ ora meno popolare di Nixon il giorno che si dimise per il Watergate, ha in America una disoccupazione sui 16 milioni di persone e serpeggia la rivolta, ma il mercato compra Treasury. Inutile stare a discutere, va tenuto

Berlusconi ? non faceva le stangate come gli altri per compensare tutti i suoi scandali di sesso, anche perchè aveva una maggioranza netta e in più sold suoi per finanziarsi e pure suoi media per cui se ne fotteva del Financial Times. Ma a New York e altri centri finanziari chiedevano che facesse le stangate e i sacrifici come gli altri. Per cui si sono tenute votazioni (sul mercato dei BTP e sulle quotazioni dei titoli bancari italiani) e si è dovuto fare un vero crac del mercato finanziario italiano per farlo sloggiare. Disfatta elettorale. Dimissioni ! Con il Mercato non si scherza.

  fonti : http://www.contropiano.org/it/news-politica/item/4679-un-governo-di-goldman-sachs http://www.criticamente.it/rubriche/block-notes/21372-basta-con-le-elezioni-votano-i-traders-e-basta

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