Magazine Cinema
Se la qualità del lavoro di Asghar Farhadi aveva bisogno di una qualche conferma dopo gli exploits internazionali di About Elly (etichettato forse anche superficialmente come un Grande Freddo all'iraniana) ma soprattutto di Una separazione (ancora divorzi ), con Il passato il regista iraniano prosegue nella sua strada di cesellatore di stati d'animo poi brillantemente portati su pellicola.
La regia sopraffina di Fahradi che ancora una volta si fa notare come il meno iraniano dei registi di quel Paese, anzi molto più vicino alla concezione di cinema europeo d'autore, nasce da un'eccellente scrittura di personaggi e dialoghi.
Le sue non sono sceneggiature , sono intarsi psicologici finissimi in cui perdersi e ritrovarsi allo stesso tempo, hanno il sapore acre della realtà di ogni giorno colta nelle sue mille sfumature e nei suoi mille cambiamenti d'umore. E proprio per questo appassionano.
Ne Il passato cambia la cornice urbana: se in About Elly era una casa di vacanza un po' troppo vissuta, se in Una separazione era il contesto urbano tentacolare di Teheran, qui è una Parigi quasi dimessa che fa da sfondo, ma il contenuto non cambia.
I personaggi creati dalla penna di Fahradi credono di poter guardare al futuro senza tener conto del loro trascorso ma non è così, non può essere così: il passato è una zavorra che torna sempre e comunque a urlare la sua presenza.
Se ne accorge Ahmad che era tornato a Teheran per dimenticare la moglie , se ne accorge Marie che crede che una firma cancelli tutto il suo passato con Ahmad e forse anche quello precedente al matrimonio con lui, lo sperimenta sulla propria pelle Samir che ha una moglie imprigionata in un letto di ospedale impossibile da dimenticare anche alla luce della relazione con Marie.
Si parla molto e succede poco ma non c'e alcuno spazio per distrarsi o per annoiarsi, anzi si accolgono con meraviglia i colpi di scena sapientemente orchestrati in un sceneggiatura che in modo matematico determinano uno slittamento lento ma continuo degli avvenimenti in direzioni inaspettate.
Si pende letteralmente dalle labbra dei vari personaggi impegnati in un tour de force emotivo in cui gli attori si districano con grande talento e bravura.
Il passato è uno spietato kammerspiel, un thriller dei sentimenti dalle cadenze noir in cui le parole sono usate come corpi contundenti e in cui tutti hanno qualcosa da dimostrare e da nascondere.
Tutti tranne Ahmad che si comporta come un catalizzatore enzimatico,un' acceleratore di reazioni che cambiano la chimica reciproca dei vari protagonisti in campo.
Fahradi sembra ansioso di mostrare la faccia rassicurante della civiltà islamica sottolineando ( e non solo nel suo ultimo film ) che gli eccessi integralisti non fanno parte di un popolo come quello iraniano dagli usi e costumi parecchio evoluti, praticamente occidentali nonostante il tentativo oscurantista del regime degli ayatollah.
Altra cosa che avvicina ancora di più le vicende raccontate ne Il passato alla realtà cangiante di ogni giorno e che la storia di Ahmad , di Marie e di Samir è che non ci sono risposte per tutto quello che accade e non ci sono soluzioni definitive.
Tutto continua, tutto si trasforma, a volta basta un profumo che si sparge nell'aria asettica di una stanza d'ospedale....
( VOTO : 8 /10 )
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Le elezioni generali turche e il quadro geopolitico
Turchia :::: Aldo Braccio :::: 14 giugno, 2015 :::: Il quadro politico uscito dalle elezioni appena svoltesi presenta una Turchia più frammentata e instabile. Leggere il seguito
Da Eurasia
CULTURA, POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ -
Torna stasera in tv UNA SEPARAZIONE (dom. 14 giu. 2015)
Una separazione, Rai 5, ore 23,15. Uno dei migliori film degli ultimi anni, ed è made in Iran. Non aspettatevi il solito film iraniano lento e maestoso alla... Leggere il seguito
Da Luigilocatelli
CINEMA, CULTURA, PROGRAMMI TV, TELEVISIONE -
al cinema: ACRID (recensione). Teheran capitale della crisi di coppia
Acrid (Gass), regia di Kiarash Asadizadeh. Iran. Con Roya Jadvinia, Ehsan Amani, Pantea Panahiha, Saber Abar. Presentato in concorso al Festival di Roma 2013... Leggere il seguito
Da Luigilocatelli
CINEMA, CULTURA, PROGRAMMI TV, TELEVISIONE -
UNA SEPARAZIONE: stasera in tv il film-Oscar di Asghar Farhadi (mart. 9 giu....
Una separazione, Rai 5, ore 21,15. Uno dei migliori film degli ultimi anni, ed è made in Iran. Non aspettatevi il solito film iraniano lento e maestoso alla... Leggere il seguito
Da Luigilocatelli
CINEMA, CULTURA, PROGRAMMI TV, TELEVISIONE -
La turchia al voto nel mutevole contesto internazionale: sfide e opportunità di...
Turchia :::: Andrea Puzone :::: 21 maggio, 2015 :::: Le imminenti elezioni politiche possono segnare un punto di svolta nel processo di ridefinizione della... Leggere il seguito
Da Eurasia
CULTURA, POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ -
Cannes 68: Nahid di Ida Panahandeh (Camera d’Or)
Anno: 2015Durata: 104'Genere: DrammaticoNazionalita: IranRegia: Ida PanahandehLe donne registe in Iran si moltiplicano, e sono brave, penetranti, attuali. Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA