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Il PD e la legge elettorale. Ma che fine ha fatto il progressismo?

Creato il 10 luglio 2012 da Laperonza

 

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Io non capisco più il PD e le sue strategie. Sembra quasi che cerchi il modo per rimanere all’opposizione spaventato dall’impegno o anche solo dal ruolo di governo. La presa di posizione di oggi di Anna Finocchiaro è stupefacente. Dice la Finocchiaro: “Noi siamo contrari alle preferenze per vari ordini di ragioni''. E spiega: "Innanzitutto fanno lievitare i costi della campagna elettorale in maniera incredibile, basta seguire qualunque campagna elettorale per le comunali per capire cosa significa impegnarsi a ricercare la preferenza. Il controllo delle preferenze garantisce, poi, in alcuni settori del Paese i tentativi della criminalità organizzata di inquinare la campagna elettorale. Complessivamente non mi pare che sia un buon modo di innovare la legge elettorale'' (fonte ASCA). Sostanzialmente la Finocchiaro afferma che, piuttosto che correre il rischio di far controllare le preferenze ad altri il PD preferisce controllare da solo chi viene eletto e chi no. La questione costi poi, viste le ultime vicende politiche e di cronaca relative ai finanziamenti pubblici ai partiti, preferisco non commentarla. Comunque cari amici la legge elettorale nuova, se mai si farà, ha tutta l’aria di essere più realista del re o, meglio, più porcella del porcellum.

 

Luca Craia

 


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