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Il PD pensa al voto. Appello al Centrodestra. Spinga per l’approvazione di una nuova legge elettorale

Creato il 18 maggio 2012 da Iljester

Il PD pensa al voto. Appello al Centrodestra. Spinga per l’approvazione di una nuova legge elettorale

Ormai i sinistri d’ogni risma non stanno più nella pelle all’idea di papparsi il Governo prossimo venturo. A stento trattengono un’euforia che per certi versi è persino ingiustificata, viste le divisioni e le faide interne al PD tra prodiani, veltroniani, dalemiani, democristiani, bersaniani (ce ne sono?), visti gli odi alleati e visto il grande successo di Grillo e del suo popolo di grillini ottenuto al primo turno delle recenti amministrative.

Ciononostante e ciononostante il PD abbia perso 91 mila voti, pare che Bersani stia studiando da Premier. Che razza di Premier ne uscirebbe, ben potete immaginarlo. Solo a sentirlo parlare, mi viene il voltastomaco, quando non mi fa ridere, e solo all’idea di sentirlo tutti i giorni a filosofeggiare su Rai 1, Rai 2 e i Tg Mediaset, mi fa dannatamente paura. Inoltre il ricordo del famigerato decreto Bersani è ancora vivo in me. Perciò, voi potete ben immaginare lo stato d’animo mio e degli altri moderati a una simile prospettiva.

Eppure i presupposti perché il PD spinga verso le elezioni in autunno per vincere ci sono tutti. Il consenso comunque c’è, nonostante l’emorragia dei voti e Grillo. Differentemente da quel che accade in casa moderata, gli elettori sinistri hanno infatti un senso di fedeltà ideologica (e direi persino ottusa) ai propri politici di riferimento. I moderati, se un partito sbaglia (e il PDL ha sbagliato e continua a sbagliare), lo sfanculano alla grande (e si è visto). Mentre a sinistra questo non accade. Del resto, lo dimostrano le recenti amministrative. Nonostante lo scandalo Penati, lo scandalo della sanità pugliese, la sinistra ha mantenuto egregiamente. Caschi il mondo, arrestino tutti i sinistri, accadano gli scandali peggiori, mettano fuorilegge il Comunismo, ma i sinistri votano come i loro politici, quasi fossero degli automi.

Perciò il PD ci spera, e nonostante le dichiarazioni altisonanti di responsabilità e di lealtà al Governo, credo stia facendo di tutto per farlo morire e andare a elezioni, quantomeno in autunno, senza macchiarsi di una responsabilità diretta. Lo dimostra pure lo scontro recente sul DDL anticorruzione. I calcoli sono stati fatti con precisione: con l’attuale legge elettorale, il PD diventerebbe il partito di maggioranza relativa e avrebbe l’incarico di formare il prossimo governo. E se trova una maggioranza adatta con il supporto di IDV, SEL, il redivivo FLI (eh sì!) e magari Ciccio Rutelli, e l’UDC nel ruolo di banderuola politica (oggi ti do i miei voti domani si vedrà), il gioco è fatto. La destra verrebbe emarginata e il centrosinistra potrebbe attuare le sue porcherie programmatiche che ben conosciamo, aggravando ancor più il disastro economico di questo paese. Inoltre avrebbe persino la possibilità di eleggere ancora una volta un Capo dello Stato amico.

Chiaramente le mie sono ipotesi. E sono ipotesi che non tengono conto di quel che potrebbe accadere a livello europeo. Il fallimento greco è infatti dietro l’angolo e i greci ora iniziano a gufare il nostro paese. Il leader della sinistra radicale ellenica, Tsipras, ha infatti dichiarato che dopo di loro seguirà o la Spagna o l’Italia, o entrambe. Però è chiaro che se le ipotesi rischiano di avverarsi bisogna essere preparati. Ecco perché il PDL non può rimanere indietro e dovrebbe oltreché cercare nuove alleanze e nuova linfa elettorale, premere per un nuovo sistema elettorale che reintroduca almeno le preferenze.

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Per il resto non mi resta che invitarvi a fare gli scongiuri, sia per Bersani a Palazzo Chigi, che per l’Italia in default. Due enormi sfighe che potrebbero capitarci simultaneamente… purtroppo.

di Martino © 2012 Il Jester


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