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Il PD trema e Bersani si lagna. Questo Governo inizia a far paura alla sinistra

Creato il 06 febbraio 2012 da Iljester

Il PD trema e Bersani si lagna. Questo Governo inizia a far paura alla sinistra

Bersani è in evidente difficoltà. L’impressione è che sia rimasto fregato sui tre fronti più caldi: liberalizzazioni (per modo di dire), responsabilità civile dei magistrati (ancora tutta da discutere), nomine Rai. E poi ci sono i guai di Lusi, l’ex tesoriere della Margherita, che fa da tristo e freddo contorno in un clima di sfascio completo della sinistra, che non riesce nemmeno a capitalizzare la caduta del Governo Berlusconi.

Il problema è che l’illusione della vittoria (sic!) è finita. Gli effetti dello stordimento psicotropo causato dal crollo del Cavaliere nero è scomparso. I sinistri hanno già iniziato a capire che l’aria che tira nei dintorni di Palazzo Chigi non è per loro proprio un’aria amichevole. Berlusconi non era il peggio. Era semplicemente un avversario politico. Ma loro hanno preferito uccidere la democrazia pur di vederlo fuori dalle palle. Ci sono riusciti, cavalcando lo spread, e adesso si beccano le dure conseguenze.

Per carità, con questo non voglio certo dire che Monti stia facendo bene o che ‘godo’ per le sue politiche (i post presenti su questo blog dimostrano l’esatto contrario). Non credo che le sue siano politiche di destra. Forse si avvicinano e non poco al programma del vecchio Governo, ma è chiaro che le tasse non appartengono al DNA dei moderati. Come non appartiene al DNA dei moderati avvantaggiare banche e assicurazioni. Il centrodestra sostiene soprattutto la piccola e media impresa, i piccoli artigiani, i professionisti e i lavoratori dipendenti in un ottica anticlassista. I grossi poteri forti sono un mondo (politico) a sé, che affonda le proprie radici tanto a destra quanto a sinistra. E sono i poteri forti oggi che comandano in Italia.

Dunque di che si lagna Bersani? È lui che ha brindato alla caduta del Governo Berlusconi, inaugurando l’avvento di Monti come il cambiamento. Che cosa ci possiamo fare ora se le politiche di questo Governo non corrispondono a quanto da lui sperato? Mi vien persino da ridere, se penso che quando è caduto il Governo precedente, il segretario del PD e la sua corte festeggiavano con lo spumante come se avessero vinto le elezioni. Ma dove? Il Governo Monti non è mai stato di sinistra, quanto non lo è di destra. Che festeggiavano a fare? La grossa presa per il culo perpetrata ai danni degli italiani?

Oggi sono loro che si sentono presi in giro. Bersani si lagna e addirittura ritiene ingiusto — sentite che crassa assurdità — che in Parlamento siano passati dei provvedimenti con la ‘vecchia’ maggioranza (che vecchia non è, quanto piuttosto l’unica legittima, perché uscita dalle urne; il PD nella maggioranza attuale è solo un abusivo). Che ci vogliamo fare, caro Bersy? Questo è il Parlamento, e queste sono le dinamiche del Parlamento. Dunque di che ti lamenti? Che ancora in Italia ci sia un barlume di democrazia, e che questa democrazia abbia partorito la norma sulla responsabilità civile dei magistrati o, in seno alla RAI, abbia nominato dei direttori di TG non graditi al tuo partito?

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Ma siamo seri per una volta! David Cameron e Mariano Rajoy stanno facendo delle politiche con i controcoglioni nei rispettivi paesi, qui da noi, Berlusconi tende la mano al PD per fare le riforme, e per tutta risposta, Bersani si lagna che il Governo e il Parlamento non fanno come vuole il Partito Democratico? Ma per favore! Ci avete ammazzato la (già scarsa) democrazia, visto che al Governo c’è un Presidente del Consiglio che non è stato eletto da nessuno, e ora piangete con il Capo dello Stato che il Governo non vi ascolta? Questo, cara sinistra, è il prezzo della non democrazia e dell’odio nei confronti dell’avversario politico. Chi non è eletto non è responsabile davanti a nessuno e dunque fa come gli pare e piace. E forse una volta tanto, gli italiani (di sinistra soprattutto) se lo meritano. Peccato che poi ne paghiamo le conseguenze tutti.

di Martino © 2012 Il Jester 


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