Magazine Mondo LGBTQ
28.10.2014Il peccato delle case
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli 28 ottobre 2014
il quartiere di Gerusalemme Ramat Shlomo
Cari amici,
c'è qualcosa di veramente grave che sta accadendo a Gerusalemme, bisogna fare qualche cosa. Vi vedo assentire e citare attentati, bambini morti, bombe molotov gettate sugli automobilisti, coltelli sguainati, tombe secolari devastate sul Monte degli Ulivi, aggressioni agli ebrei che vanno a pregare. Ma no, non è questo.
Fate attenzione, questa è ordinaria amministrazione, anzi è una delle normali conseguenze di ciò che è veramente grave.
Volete sapere che cosa?
Ma naturalmente le costruzioni!
Pensate che Israele ha deciso di costruire mille appartamenti, diciamo una decina di palazzi, a Gerusalemme al di là della linea verde (http://www.foxnews.com/world/2014/10/27/israel-to-build-1000-housing-units-in-east-jerusalem-area-palestinians-demand/).
Per essere precisi non li costruisce ancora, ma ha fatto fare un passo avanti alla lunga procedura burocratica delle autorizzazioni.
Non è scandaloso?
L'Unione Europea ha chiesto "chiarimenti" a Israele sulla questione (http://www.timesofisrael.com/eu-seeking-israeli-clarification-on-new-settlement-homes/), come ha fatto la Svezia con la Russia la settimana scorsa quando si è trovato un sottomarino russo non autorizzato nel bel mezzo dell'arcipelago che costituisce Stoccolma (http://www.bbc.com/news/world-europe-29752368).
L'amministrazione americana ha dichiarato di opporsi "senza equivoci" alle costruzioni a Gerusalemme (http://www.timesofisrael.com/us-unequivocally-opposed-to-e-jerusalem-construction/), anzi, ne trae ragione di mettere in dubbio l'impegno di Netanyahu nei confronti della pace (http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4584974,00.html).
Abbas, il dittatore dell'Autorità Palestinese, ha addirittura chiesto una riunione dell'Onu sul tema (http://fr.timesofisrael.com/jerusalem-abbas-veut-une-reunion-durgence-du-conseil-de-securite-de-lonu/).
Capite, lui manda i suoi a “fermare gli ebrei” “con qualunque mezzo” e rifiuta di condannare il terrorismo, anzi il suo partito esalta gli assassini (http://www.timesofisrael.com/fatah-honors-jerusalem-hit-and-run-terrorist/), ma se Israele costruisce delle case, secondo lui bisogna che intervenga l'Onu.
Eh già, direte voi, è una provocazione, come quando una decina di giorni fa degli orribili “coloni” hanno avuto la pretesa, pensate voi, di comprare una casa in un quartiere di Gerusalemme prevalentemente abitato da arabi a due passi dalla città vecchia: che orrore, eh, che violazione della santa apartheid palestinista per cui dovunque ci sono musulmani (o i musulmani vogliono stare), gli ebrei devono sparire, dissolversi, emigrare o essere sterminati...
E' una vecchia idea, già sostenuta da Hitler (ma al posto dei musulmani c'erano i tedeschi) e da Isabella di Castiglia e dall'Inquisizione (ma al posto dei musulmani c'erano i cristiani)... guardate le reazioni a questo acquisto di case e ricordatevene, per favore, così la prossima volta che qualcuno si interroga sul perché i tedeschi (e gli italiani e gli ucraini e gli estoni e i francesi...) non fecero niente contro il razzismo nazista potete darvi una risposta ragionevole.
E comunque no, le costruzioni sono previste dentro due sobborghi di Gerusalemme in cui non ci sono arabi, Ramat Shlomo, tre o quattro chilometri a nord, e Har Homa, altrettanti a a sud della città vecchia. E non si tratta di “nuove colonie”. Ramat Shlomo è stato fondato nel '95, quando il premier israeliano si chiamava Rabin, ha circa 20 mila abitanti per lo più haredim (http://en.wikipedia.org/wiki/Ramat_Shlomo); anche Har Homa è stato costruito negli anni Novanta (governo Peres) per lo più su terre che la Giordania aveva espropriato agli ebrei che le avevano comperato negli anni Quaranta, ha 25 mila abitanti ed è un sobborgo di Gerusalemme abitato prevalentemente da pendolari (http://en.wikipedia.org/wiki/Har_Homa).
Sono quartieri ebraici che certamente resterebbero a Israele nel caso (sempre più improbabile) di un qualunque accordo di divisione territoriale. E allora perché fare scandalo per la costruzione di qualche palazzo di appartamenti da una parte o dall'altra? Semplice, perché i palestinisti rivendicano di essere già padroni di quel che desiderano, anche se non hanno la minima base legale per questo (chi ha Facebook ne può leggere una buona spiegazione qui: https://www.facebook.com/permalink.phpstory_fbid=382422565253584&id=100004575318063&fref=nf).
E quel che loro rivendicano, costituisce una “linea rossa" per l'Unione Europea (http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/1.622099), e naturalmente anche per Obama.
I quali però non obiettano affatto, non l'hanno MAI fatto, alle costruzioni abusive degli arabi per esempio nel quartiere di Silwan dove hanno comprato casa gli ebrei di cui vi parlavo prima. Le costruzioni palestiniste, anche se fatte in spregio totale delle leggi urbanistiche, vanno bene, e se Israele cerca di abbatterle, commette un grave abuso. Ma se a costruire sono gli ebrei, fuoco e fiamme, stanno commettendo l'imperdonabile peccato delle case.
E poi dicono di non essere razzisti e antisemiti.
Ha un bel dire Netanyahu che non si è mai visto uno stato che non possa costruire nella propria capitale e che non si può precostituire un risultato al negoziato senza renderlo impossibile (http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4584902,00.html).
Ma scambiare la volontà di una parte con il diritto è pura e semplice prepotenza.
Per l'Unione Europea e per Obama ciò che è grave non sono i delitti veri e propri, l'omicidio, la violenza alle persone, e neppure tutto il disastro umanitario, il carnaio, la costruzione di spazi terroristici che circonda Israele da tutte le parti (il Sinai e la Siria, l'Iraq e più lontano lo Yemen, la Libia, il Sudan).
No, tutto questo è diventato normale, quel che scandalizza è la contraddizione ai loro desiderata in Giudea e Samaria.
Che poi cedere questi territori ad Abbas porterebbe con ogni evidenza a farli avere rapidamente agli islamisti, che si tratti di Hamas o di Isis, non importa niente a chi si ritiene, a torto, sicuro dietro le sue scrivanie di Bruxelles o di Washington.
E dunque scandalizzatevi anche voi degli appartamenti di Har Homa e Ramat Shlomo, se credete.
Ma non meravigliatevi se vi troverete gli islamisti in casa, perché li state appoggiando su un punto e in un momento decisivo.
Ugo Volli
http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90
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