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Il pensiero debole - luciana littizzetto

Da Astonvilla
IL PENSIERO DEBOLE - LUCIANA LITTIZZETTO

Siamo nel gorgo. Arrivano dal mare mestolate di profughi e noi non sappiamo se tirarli su o ributtarli in mare. La logica direbbe che se tutti si facessero carico del problema forse si eviterebbe il caos, ma a quanto pare la logica è una dote del cervello umano un po' in disuso, ultimamente. Lampedusa a forza di accogliere libici e tunisini fra un po' affonda, adesso ’sti poveretti li portano a Manduria.AManduria cosa fanno? Te lo dico io, si incazzano. Ma poi arriva Berlu che compera un trullo e sposta i profughi a Viù nelle valli di Lanzo, che una casetta a mezza montagna ancora non ce l'ha. Quelli di Viù secondo te cosa fanno? Si incazzano. Lui va a Viù, compera uno chalet e sposta tutti i profughi a Montalenghe. E avanti così fino a che i profughi a forza di spostarli li perde per strada poco per volta e resta solo più lui che si ritrova con un puttanaio di case sparse per l'Italia tipo catena BestWestern. Senti basta. Abbiamo bisogno di distrarci dai delitti edalle pene. Allora. E' tornata a granderichiesta la pubblicità delTantumrosa con la tipa che arriva trafelatissima all'incontro di bagiane, per via della solita grattarola al fulcro dell'amore. E' passato un anno e sta disgraziata è ancora lì a grattuggiarsi il dolce bersaglio…
Cosa che per altro noifemminenonfacciamomaia differenza di voi maschi che siete sempre lì che vi fregate la lampada di Aladino senza che per altro venga fuori nessun genio. Insomma dicevo. Lo spot è lo stesso. Lei con l'agitasiun, poi usa la pozione magica, e alla fine balla la lambada e si capisce che la Jole non è più un problema ma torna a essere una risorsa. Peròc’è unapiccola novità.Chelo spot è lo stessomacompare sullo schermo una pecetta in diagonale che dice: NON BERE. E un'altra con su scritto: USO ESTERNO. La riflessione sorge spontanea. Se han dovuto aggiungere la scritta «Non bere» vorrà dire che in parecchie se lo son bevuto. Invece di scioglierlo nell'acqua del bidè si sono tracannate una pinta di Tantum Rosè. Poi sono andata a controllare ed è così.Son finite tutte all'ospedale. Capisci? Pensa i discorsi fra amiche… «Lorena? A te ha fatto bene il tantum rosa? ».«Maguarda neavrò bevutounacisterna…e mi gratto sempre come un gratta e vinci…». Posso fare un appello? Voglio parlare a quelli della Tantum. Ma scusate, amici, dovete proprio fare le bustine uguali a quelle dell'Agruvit e del Fluimucil? E per forza che poi ci dovete scrivere «Non bere»! Vi spiego: noi ormai siamo abituati con le medicine. A seconda di come sono confezionate sappiamo come si usano. Col gel ci si lava le mani, se è in tubetto si spalma, e se è in bustine si scioglie in acqua e si tracanna. Amici del se tantum mi dà tantum.

Se proprio lo volete fare in polvere, sappiate che noi donne in polvere siamo tanto abituate coi detersivi. Fatelo in fustino, difficile che lo beviamo. Ci viene spontaneo prenderneun misurino, scioglierlo nel bidè, aggiungere l'ammorbidente e darciungiro di centrifuga… Altrimenti, amici del tantum rosa e tantum verde, fate che inventare un prodotto che vada bene per tutto. Dal mal di gola al prurito, un prodotto che tu lo bevi una volta e sei a posto per ogni orifizio di cui ti ha dotato la natura. E ho anche in menteun’idea per ilnome:l’una tantum.


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