Oscar Wilde diceva che chi non parla male di nessuno non verrà mai invitato ad una festa. Potremmo pensare,a ragione, che invitare ad una festa soggetti che parlano male di noi e dei nostri ospiti non può che rovinarci la giornata.
Se questo vale per tutte le manifestazioni ludiche, non vale per la stesura del piano di marketing. Portare al tavolo persone che possono essere critiche nei confronti delle nostre idee assicura almeno 2 vantaggi :
- il supporto per nuove iniziative
- la valutazione delle possibili trappole a cui i portatori di interesse esterni ( clienti,fornitori,forza vendita… ) potrebbero reagire
Pensateci. Quello che potrebbe essere il vostro peggior nemico diventerebbe uno dei vostri più preziosi alleati.
Un’ottima strategia,dunque,prevede di invitare tutti coloro che sono idonei a formare l’albero delle decisioni. Partecipare,infatti,crea una responsabilizzazione generalizzata sulla ricerca del consenso.
Armatevi, quindi, di penna e calamaio o di una più moderna email e iniziate a chiedervi :
- Chi può avere un punto di vista specifico sul business ?
- Chi ha una prospettiva specifica sulle potenzialità della nostra azienda ?
- Chi sono gli attori chiave del gioco di squadra ?
- Chi può ostacolare l’azione ?
Rispondendo a queste domande, siete in grado di invitare dalle 12 alle 15 persone. Oltre ad invitare, come già detto, i possibili disturbatori, individuate ed invitate anche un cliente tipo caratterizzato da una visione profonda ed articolata del business ( dopotutto il piano di marketing è sempre incentrato sul cliente ). I massimi dirigenti dell’azienda,invece, possono essere sfruttati come ambasciatori presso le altre persone da coinvolgere.
Coinvolgere collaboratori brillanti e professionali,quindi,rende l’azione di marketing più facile e profittevole. Se questo non vi interessa, ascoltate il consiglio di Oscar Wilde.
Piero Iacono