Il primo giorno di scuola, che sia il nido, la materna o l’elementare è un momento critico.
E’ un giorno importante e decisivo sia per i bambini, sia per i genitori. Prepararsi è perciò fondamentale, in quanto gli eventi nuovi portano con sé aspetti positivi, come la voglia di novità e cambiamento e aspetti negativi come un forte stato di ansia e agitazione accompagnato dalle più svariate preoccupazioni.
Questo significa che la preparazione debba necessariamente coinvolgere sia i genitori che i figli. Mamma e papà sono infatti lo specchio su cui i bambini si riflettono per capire cosa devono provare rispetto a questa nuova situazione.
Ad esempio, se una mamma, dopo aver portato il bambino all’asilo e aver fatto il consueto momento di saluto, continuasse a girarsi, a salutare, a mandare baci e a rinviare il momento di commiato, che cosa penserebbe il bambino? Egli probabilmente percepirebbe preoccupazione nella mamma, difficoltà al distacco, come se non fosse completamente convinta di ciò che sta facendo. Il bambino potrebbe reagire quindi lui stesso preoccupandosi, attuando una reazione esagerata di difficoltà al distacco.
Attenzione! Questo non significa che un bambino che piange quando saluta la mamma nei primi giorni di scuola è “sbagliato”! Questo è normale.
Non è più normale quando è troppo: troppo lungo, troppo forte, assolutamente inconsolabile, troppo arrabbiato. Allo stesso tempo mi preoccuperei se nel bambino non ci fosse assolutamente nessun tipo di pianto o tristezza o segnale di sofferenza del distacco. IL GIUSTO E’ LA VIA DI MEZZO, NE’ TROPPO NE’ NULLA.
Detto questo che cosa fare?
Innanzitutto serve che dall’altra parte ci sia un adulto sereno e sincero, che possa fare il contenimento di questo sentimento di dolore: né reprimerlo (dicendo ad esempio “non piangere”, “torno presto”) né dargli più valore di quello che realmente ha.
Il giusto è la via di mezzo; la serenità e la sincerità sono la strada per arrivare al benessere del piccolo.
Ecco che cosa si potrebbe dire in un momento di pianto del bambino.
“Capisco perché piangi. Sfogati pure. Probabilmente sei un po’ triste perché non ci vedremo per qualche ora. Forse sei anche un po’ preoccupato per questa cosa nuova. Ti ricordi quando…. (ricordare un’esperienza passata di novità): all’inizio eri molto agitato poi….. e ti sei divertito molto, hai fatto tante amicizie e hai scoperto cose nuove.
Anche la mamma era agitata il primo giorno di scuola perché mi dispiaceva….. avevo paura…. Ero agitata per… ma poi è stato bello perché…
Anche tu ti senti così oggi? Forse è il caso di provare e poi quando finisci ne riparliamo. A dopo!”
Ovviamente questo è solo un’esempio; come spesso ho detto in educazione non esistono ricette e ciò che va bene per un bambino non è detto che vada bene anche per un altro. Ma ciò che conta è che ogni mamma e papà conosco bene il loro piccolo e, prendendo come spunto i consigli sopra riportati, sicuramente potranno aggiustare il tiro e fare ciò che è meglio per il loro cucciolo.
Buon inizio di scuola!