Col Marcon con la parrocchiale di Vidor
Onorato per l'invito da parte di Valentina di Around & About Treviso, ci diamo appuntamento con altri blogger e membri dell'associazione Da Ponte a Ponte in piazza a Vidor, da dove iniziamo il nostro itinerario sui luoghi della Grande Guerra. A piedi saliamo il piccolo Col Marcon, circondato da vigneti di Prosecco, e raggiungiamo la parte più alta del colle, da dove si può ammirare un ampio panorama sul fiume Piave (oppure la Piave come è sempre stato chiamato qui) e sul Montello. E' qui che nel novembre 1917 venne ripiegato l'esercito italiano subito dopo la rotta di Caporetto. Gli abitanti di Vidor dovettero scappare e raggiungere la sponda destra del Piave per trovare rifugio, mentre nel paese e a Col Marcon ebbero inizio i primi tremendi combattimenti tra le poche truppe italiane e l'esercito austriaco capitanato dal generale Otto von Bellow. Alle otto di sera il ponte di Vidor venne fatto saltare in aria dagli italiani, iniziando così la resistenza sulla sponda destra del fiume Piave.Accompagnati da alcuni membri dell'associazione Da Ponte a Ponte visitiamo alcune trincee e delle postazioni da dove gli austriaci avevano un ampia visuale sul territorio.
vista sul Piave dal Col Marcon
trincee austriache
Scendiamo in centro paese e raggiungiamo il tempio sacrario situato presso l'oratorio dell'Addolorata sul Col Castello, chiamato così perchè una volta sorgeva l'antico castello di Vidor, e dove oggi vengono custoditi i corpi centinaia di vidoresi caduti in guerra. Pure qui si possono osservare trincee, camminamenti e grotte utilizzate dall'esercito austriaco. Il nostro accompagnatore ci spiega che queste postazioni furono costruite in modo grossolano e veloce perchè gli austriaci non prevedevano di rimanere tanto tempo ed erano convinti di oltrepassare il Piave nel giro di pochi giorni.
salita al col Castello
oratorio dell'Addolorata
Scendiamo di nuovo in centro a Vidor attraverso un sentiero panoramico con una vista straordinaria sulle colline del Prosecco e sulle Prealpi Trevigiane. Faccio un po' fatica a credere che un luogo di cosi tanta bellezza e serenità fu teatro di distruzione e di tragiche battaglie con migliaia di morti: la natura ha il dono di saper rinascere anche dove c'è stata morte e carestia.
vista sulla pianura veneta
i colli del Prosecco e le Prealpi
Sempre a piedi raggiungiamo la vicina abbazia di Santa Bona, di solito chiusa al pubblico, e oggi aperta solo per noi. Un privilegio unico, non solo affacciarsi sulla terrazza panoramica sul fiume Piave e Vidor, ma anche camminare nell'antico chiostro affrescato. Una bellissima scoperta!
il fiume Piave visto dall'abbazia di Santa Bona
chiostro dell'Abbazia di Santa Bona
Il nostro itinerario sui luoghi della Grande Guerra del fiume Piave continua a Falzè. Qui facciamo una breve sosta pranzo, gentilmente offerto dalla Pro Loco di Vidor, e finalmente un po' di tempo per riposarsi e per degustare dell'ottimo Prosecco della zona messo a disposizione da Perlage Wines!
Dopo pranzo proseguiamo a piedi per il Passo Barca di Falzè, dove è presente l'antico porto che commerciava materie prime e legno dalla Dolomiti alla Serenissima. Oggi a ricordo di questo passato è rimasta una zattera e un punto belvedere con vista Montello e fiume Piave.
Passo Barca di Falzè
Ritorniamo alle macchine e partiamo per la prossima meta: il parco delle Fontane Bianche. Gli itinerari della Grande Guerra non sono solo storie di battaglie e resistenza, ma anche natura e oasi protette. Ne è un esempio il parco delle Fontane Bianche, gestito da Legambiente, e che offre al visitatore un ambiente ancora intatto di risorgive e ruscelli di acqua limpida e cristallina (da cui deriva il nome fontane bianche), il tutto immersi in un bosco golenale con bellissimi scorci.
parco Fontane Bianche
risorgive
E' in questi luoghi, tra Falzè e Colfosco, che ebbe luogo la seconda battaglia del Piave, un attacco messo a punto dall'esercito austriaco contro le truppe italiane poste a difesa del Montello e che , in solo otto giorni, causò la morte di 240.000 soldati. Per visitare l'oasi bisogna calcolare minimo un'ora.
monumento ai caduti a Falzè di Piave
Continuiamo in macchina alla scoperta dei luoghi della Grande Guerra sul fiume Piave fino a raggiungere la località di Colfosco di Susegana, dove parcheggiamo di fronte alla tipica Osteria Ciao Bei. Qui ci aspetta una bella passeggiata sul sentiero di Sant'Anna, immersi nel silenzio della vegetazione lungo la confluenza del fiume Soligo con il Piave. Un percorso selvaggio e pianeggiante che ci porterà a visitare un'antica grotta utilizzata come ospedale da campo durante i combattimenti.
la grotta utilizzata come ospedale da campo
La Grande Guerra diede un grande impulso nello sviluppo della medicina e della chirurgia; i feriti nelle trincee venivano trasportati negli ospedali da campo dove i medici effettuavano i primi interventi chirurgici di emergenza.
Il fiume Piave al tramonto
Un luogo questo delpercorso di Sant'Anna che sa di mistero e di silenzio, dove il ricordo è ancor più accentuato dai segni e dalle migliaia di vittime, soldati e civili, cadute durante la Grande Guerra. Storie di uomini e di un fiume che cento anni fa diventò Sacro alla Patria.
Vedi anche: my veneto