Magazine Sport

Il piede sinistro di Dio (By Bruce Waine)

Creato il 01 dicembre 2013 da Simo785

Le foglie morte e il piede sinistro di Dio.

Non è il titolo di una raccolta di racconti di Achille Campanile (tipo “Gli asparagi e l’immortalità dell’anima”), ma potrebbe benissimo intitolarsi così una biografia di Mario Corso. Per gli interisti: “Mariolino”.

Perché a guardarlo oggi, nei filmati che restano del calcio che fu ai tempi di Herrera, il buon Corso potremmo facilmente ritenerlo il prototipo dell’anti-atleta. Basso, tutt’altro che agile e veloce, aveva anche un filo di pancia in bella mostra. Più che un calciatore, con la sua testolina dai pochi capelli e la camminata piuttosto flemmatica, sembrava un gentlemen anglosassone. Sarebbe bastato infilargli un Loden, una bombetta ed un paio di pantaloni di feltro.

Ma una cosa, Mariolino, la sapeva fare come nessuno ai suoi tempi. E, cioè, sapeva calciare le punizioni. Intendiamoci: anche lì siamo ben lontani dalla potenza di fuoco dispiegata, negli anni a venire, da un Sinisa Mihajlovic o un Roberto Carlos. Per lui già trovarsi a venti metri dalla porta significava ragionare sul da farsi: se tirare in porta o provare ad impostare l’azione.

Ma se la distanza era giusta Mariolino era micidiale. “A foglia morta” venne ribattezzato il suo tiro, perché la palla si impennava a scavalcare la barriera e poi, in fase calante, come una foglia trasportata dal vento, prendeva effetto finché non si infilava sotto l’incrocio dei pali. E fu per questo che si beccò il titolo di “piede sinistro di Dio”.

Perché in quel piede, e in nient’altro, risiedeva la sua stoffa di calciatore. Ma quando lo usava, lo faceva in modo divino.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine