Come dicevamo (e come si può intuire dal grafico) il debito pubblico della Grecia rapportato al PIL, ha superato abbondantemente i livelli precedenti ai due tagli, tra il 2011 e 2012. Con ogni probabilità la Grecia, perdurando simili condizioni, si troverà nuovamente a dover ristrutturare il suo debito.
Il Pil della Grecia, rispetto ai massimi del 2008, è precipitato di quasi il 30% e l'economia greca si trova già da un paio di anni in uno stato di conclamata deflazione, che rende ancor più complesso sostenere l'alto livello di debito pubblico e ricondurlo verso una traiettoria discendente.
A questo, si aggiunge anche il debito privato, letteralmente esploso con l'ingresso nell'Euro, e, ad oggi, si attesta a quasi il 130% del PIL
L'enorme debito privato (che si unisce a quello pubblico) si riflette anche sulle precarie condizioni del sistema bancario greco che ha accumulato 80 miliardi di sofferenze, quasi il 50% del PIL.
Ad aggravare il quadro relativo alle precarie condizioni del sistema bancario, contribuisce anche i crollo dei prezzi del mercato immobiliare
Nonostante la cura della Troika, la spesa pubblica della Grecia, negli ultimi 10 anni, è salita di oltre 14 punti sul Pil, sostanzialmente a causa del crollo del Pil, che ha peggiorato il rapporto.
Sempre relativamente al bilancio pubblico, nel 2013, la Grecia ha riportato un deficit di quasi il 13%
La disoccupazione è vicina al 30%, mentre quella giovanile è giunta quasi al 60%
Secondo i dati Eurostat, oltre un terzo della popolazione complessiva è a rischio povertà e ad esclusione sociale.
Per concludere, oltre a questo, qualche giorno fa, in un articolo pubblicato su Bloomberg si è letto che, in Grecia, i privati e le imprese, hanno debiti tributari scaduti per quasi 63 miliardi di euro, ai quali vanno aggiunti altri 14 miliardi di contributi sociali non pagati.
Insomma, una catastrofe di proporzioni inaudite.