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Il pollaio delle libertà

Creato il 07 gennaio 2011 da Silvanascricci @silvanascricci

Il pollaio delle libertà

Sarebbe forse meglio ignorare quanto accade dalle parti delle giovani galline PDL.

Se non fosse che poi i loro comportamenti vengono usati dai detrattori delle quote rose e di tutti quegli strumenti ed accorgimenti per rendere più numerosa (e speriamo autorevole) la rappresentazione delle donne nelle istituzioni ed in parlamento.

Eccoci quindi a cercare di spiegare la fenomenologia del pollaio berlusconiano e di come le piccole donne del PDL crescano seguendo i cattivi esempi delle veterane e si adoperino con impegno giornaliero per confermare quanto Barbara Berlusconi ha sintetizzato nell’intervista prenatalizia: “Vedere certe signorine girare in auto blu non fa bene all’immagine del Paese perché davvero si fatica a coglierne i meriti”.

Le giovani virgulte calcano le orme del magnifico trio Mussolini, Carfagna, Santanchè che negli anni hanno maturato un tasso di litigiosità altissimo.

Non siamo ancora agli insulti diretti stile Mussolini vs Carfagna (“Cretina, se ti vedo ti prendo a calci”), ma le loro scaramucce sono ancora peggiori.

L’ultimo episodio è questo: la baby deputata Annagrazia Calabria, da poco nominata da Berlusconi coordinatrice di Giovane Italia (farebbe rivoltare nella tomba Mazzini), il movimento dei giovani Pdl, si è molto risentita per la lettera che la eurodeputata Lara Comi (che le ha conteso la nomina fino all’ultimo) ha scritto al presidente Napolitano dalle colonne del Giornale: “Caro presidente ecco tre proposte sui giovani da una baby eurodeputata”.

Come riferisce il sito Dagospia pare che la contesa tra le due ‘baby’, in un vortice di telefonate e rabbiose recriminazioni, abbia raggiunto il Papi in persona il quale si è dovuto trattenere a Roma un giorno in più per fare da paciere, senza peraltro arrivare a una soluzione definitiva perché ora la Calabria si oppone a fare entrare la Comi nel direttivo ristretto della Giovane Italia con strascichi e beghe prevedibili.

Detto l’episodio, di per sé minimo, si potrebbe liquidare l’argomento con un ‘machissenefrega’.

Invece fatti come questi sono fondamentali perché aiutano a capire appunto la fenomenologia del pollaio, denotando una mentalità e un modo di fare politica, peggiore delle tirate da vajassa della Mussolini.

La Calabria e la Comi non hanno lottato per la supremazia all’interno del movimento giovanile berlusconiano, come sarebbe stato naturale legittimo e anche sano, ma si scannano per sedere (metaforicamente, s’intende) sulle ginocchia del loro amato presidente.

La loro storia parla da sola. Lara Comi ha frequentato il famoso corso di formazione per europarlamentari ed è una delle tre sopravvissute in lista alla furia di Veronica contro il “ciarpame senza pudore”.

Annagrazia Calabria è stata una delle più assidue nelle cene estive al castello di Tor Crescenza, quelle dove il premier regalava a una ventina di deputate Pdl un bracciale con anello di oro bianco.

Si autodefinivano ‘la valanga rosa di Silvio’, una variante dei vari comitati ‘Silvio ci manchi’ e ‘noi le ragazze di Silvio’ che dichiarano “Berlusconi? È come la Nasa”.

Quando una girandola di ragazze ‘belle e brave’ celebrano il culto del capo senza alcun filtro politico o di apparato, in una confusione di meeting politici, festini, party elettorali e comizi, di dame bianche e dark lady, si crea un clima da pollaio che sarà difficile gestire.

Ecco che ogni grana, anche la più piccola scaramuccia tra figliole che tirano i capelli, non si risolve sul piano politico, ma sulle ginocchia (sempre metaforicamente, s’intende) del Papi.

Quando l’onorevole Stracquadanio sosteneva che “è assolutamente legittimo usare il proprio corpo per fare carriera” non diceva niente di nuovo, ma dimenticava di aggiungere che è necessario poi attivare il cervello, perché per usare il corpo ci vuole una buona dose di materia grigia.

Le cortigiane e le mantenute di un tempo, il corpo lo usavano con cautela perché avevano cervello e raramente litigavano e creavano problemi. Pensavamo che ormai lo stereotipo ‘bella uguale oca e bruttina uguale intelligente’ fosse superato.

Invece il pollaio di Forza Gnocca conferma il contrario.

Più sono carucce, più si dimostrano stupidine, gelose, litigiose, incapaci di gestire quel piccolo fazzoletto di potere che è toccato loro in dote.

Anche le galline e le oche, talvolta, alzano la cresta.

E per tante liquidate con un particina in una fiction Rai o una busta con qualche bigliettone, ce ne sarà sempre una che si monta la testa e creerà problemi.



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