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Il pompelmo del Salento

Da Antoniobruno5
Il pompelmo del Salento
Il pompelmo del Salento
Nel Salento leccese nel 1962 si iniziava a coltivare il pompelmo. Non c’erano dei veri e propri agrumeti di pompelmo ma tanti agricoltori avevano l’albero nel loro giardino. Questa specie è di grande importanza sia per l’industria trasformatrice sia per il consumo come frutto fresco. Nel primo caso il pompelmo viene utilizzato nella produzione di succhi e nella conservazione degli spicchi in scatola.
Le varietà di pompelmo coltivate
La varietà principale, Marsh, coltivata in tutto il mondo, si presta molto ai suddetti scopi grazie al favore universalmente riscosso, alle rese elevate, al sapore gradevole (blandamente amarognolo) e alla mancanza di semi.
Nel Texas e nella Florida si coltivano le varietà rosate (Thompson e Redblush), destinate principalmente al mercato del fresco, poiché i pigmenti rosa creano problemi nella preparazione dei succhi. Il pompelmo contiene vitamina C, potassio ed acidi organici, ma la sua importanza farmaceutica la deve alla “narigina”, che si trova solo in questo agrume, capace di potenziare l’effetto di molti comuni farmaci.
Ma che cos’è il pompelmo?
 E’ stato dimostrato che sono solo tre i progenitori di tutti gli agrumi oggi conosciuti: il cedro, il mandarino e il Citrus maxima o “pomelo” gigante di altri tempi nativo del sud dell'Asia e della Malesia dove è conosciuto da più di quattromila anni. Originari della Cina, dove la loro coltura inizia probabilmente attorno al 2400 a.c. - le prime notizie sugli agrumi e sulla coltivazione del pummelo  (progenitore del pompelmo) risalgono all’imperatore Ta Yu (2205-2197 a.C.), alla cui corte gli agrumi e i loro semi venivano inviati come tributo da regioni lontane. I fiori del pompelmo sono piuttosto grandi e decorativi certo più appariscenti delle corolle di molti altri agrumi, ed è forse per questo che in Polinesia si usa incoronare con fiori di pompelmo la più bella del paese.
Botanicamente non fu possibile distinguere il pompelmo dal Citrus maxima o pomelo, fino al 1830, quando gli fu assegnato il nome di Citrus paradisi. Le sue origini non furono determinate fino al 1950, quando il nome fu variato in Citrus × paradisi che è un albero da frutto appartenente al genere Citrus, e alla famiglia delle Rutaceae..
Le osservazioni del Prof. Luigi Mellacqua
 Gli alberi di pompelmo del Salento leccese furono osservati dal Prof. Mellacqua che riferisce di uno sviluppo vegetativo supriore e di una produttività maggiore rispetto agli aranci presenti nella zona.
Inoltre sempre in quegli anni era facile trovare nella Provincia di Lecce pompelmi aduti molto produttivi.
Le osservazioni del Prof. Mellacqua erano frutto del confronto tra i pompelmi del Salento e quelli della Sicialia dove era stato introdotto alla fine dell’800. Negli anni ’60 il pompelmo era coltivato soprattutto nella Campania dove c’era una vastissima collezione di pompelmi che era stata costituita dal 1925 al 1930 dal Prof. Gaetano Briganti nel Parco Gussone di Portici.
Il pompelmo è amaro
Sicuramente almeno una volta nella vita avete assaggiato un frutto o un succo di pompelmo. Il mio ricordo risale a quando a mia madre scoprirono il diabete e consigliarono di consumare il succo di pompelmo. Io lo assaggiai allora ed eravamo più o meno al tempo in cui il prof. Mellacqua riferiva della coltivazione in Salento e registrai un gusto fra agrodolce ed amaro che non aveva nessuno degli altri agrumi che avevo mangiato.
Il sapore amaro dovuto alla NARIGINA
 Il sapore amaro è dovuto alla presenza della narigina, un glucoside scoperto da De Vry nel 1857 che ha questi effetti benefici:
•   Potenzia l’emivita clearance della caffeina (attraverso l’inibizione del CYP1A1)
•   Antiossidante
•   Azione anti aterogenica
•   Azione miorilassante
•   Azione antivirale
•   Azione epato-protettiva
In Florida nel 1809
Il frutto quando viene introdotto in Florida nel 1809 nessuno lo vuole tanto che rimane a marcire sugli alberi. Ma quando i visitatori provenienti da Nord cominciarono a gustare i pompelmi i consumi si incrementarono tanto che negli anni 60 negli USA si consumavano 5 chili di pompelmi pro capite quando il consumo delle arance si attestava a 10 chili pro capite. Gli USA in quel periodo producevano il 90% dei pompelmi del mondo e ne consumavano l’85%.
La farmacia più piccola del mondo
Il pompelmo è la "farmacia più piccola del mondo" soprattutto per gli estratti dei suoi semi. La scoperta di queste virtù fu fatta nel 1963 dal dr. Jacom Harich che osservò che i semi di pompelmo non si decomponevano perchè erano capaci di distruggere i microrganismi che li aggredivano. Ecco perché oggi l'estratto dei semi di pompelmo, per le sue accertate qualità antisettiche e disinfettanti, viene usato nel trattamento di patologia umane, animali e vegetali.
Famosa anche una dieta del pompelmo, quella che doveva fare a quel tempo mia madre che ora è costretta ad utilizzare l’insulina, infatti a quel tempo fu consigliato a mia madre, malata di diabete, di mangiare mezzo pompelmo dopo ogni pasto per aiutare a metabolizzare gli zuccheri dei cibi.
di Antonio Bruno, Direttore dell’Area Agraria del Consorzio di Bonifica “Ugento e Li Foggi”, Presidente dell'ADAF della Provincia di Lecce, Dottore Agronomo (Esperto in diagnostica urbana e territoriale titolo Universitario International Master's Degree IMD in Diagnostica Urbana e territoriale Urban and Territorial Diagnostics).
Bibliografia
Luigi Mellacqua, Prospettive di coltivazione del Pompelmo in Puglia – Rassegna Pugliese di tecnica vinicola ed agraria – Luglio – Agosto 1963
Patrizio Damigella, Carminantonio Cafaro, Possibilità di sviluppo in Italia della coltura del pompelmo in rapporto alle esigenze della specie ed alle caratteristiche dei mercati alla produzione e di consumo  / - Catania : [s.n.], 1972 (Catania : La Nuovagrafica). - 72 p. : ill. ; 22 cm..
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