Magazine Diario personale

il popolo dei bar

Da Mizaar

caffé_diabeteAnche solo passandoci accanto ti assale l’aroma intenso dei caffè, che così intenso e prolungato finisce per infastidirti. Cerchi di scansare l’odore, allora, allontanandoti in cerca di aria più respirabile; una misura insufficiente perchè, poco più in là, è l’aspro odore dei gas di scarico ad accoglierti. Sono le mille auto dei frequentatori dei bar a movimentare l’aria del mattino. Il popolo dei bar si sposta in auto, con l’auto andrebbe anche in capo al mondo, se dovesse avere la necessità di andare a prendere il caffè nel bar di grido, quello frequentato dai simili cercatori di bar alla moda a Capo Nord. Il popolo dei bar con l’auto entrerebbe anche nel bar stesso per farsi servire il caffè al banco – Prego, desidera? Un caffè ristretto, grazie… e non dimentichi una pulita ai vetri! In mancanza di opportunità del genere il popolo dei bar parcheggia… be’ parcheggia è un verbo insufficiente a spiegare i mille modi ” creativi ”  con i quali il popolo dei bar ama far sostare la propria appendice motorizzata. Si crea intorno all’unica macchina ferma accanto al marciapiedi in sosta canonica un’accozzaglia informe di auto dai colori più disparati, ma dalle dimensioni attestate  al medio esagerato – il popolo dei bar ama il fuoristrada, il Van Von Caravan, il ” ce l’ho io il più grosso ” riferito ad uno sproporzionatissimo  monovolume costoso nella forma e nella sostanza! E grasso che cola se tu, con la tua utilitaria striminzita, riesci a crearti un corridoio umanitario tra tanta esagerazione. E sono doppie e triple e multi file a farti imprecare come un camallo genovese all’indirizzo del tipico rappresentante del popolo dei bar, appena smontato dal cavallo, pardon dal SUV in dotazione, conciato come neppure un abitante delle Hawai si concerebbe. E se passando a millimetro nella strettoia che l’hawaiano ha creato giusto per te in quel momento ti dovesse venire in mente di santificare la santa anima di su’ nonna lo vedresti con la faccia stranita, come a dire: Ma che ho fatto di male? Perchè il popolo dei bar vive nella convinzione che l’economia è salva solo grazie al suo indefesso rito quotidiano. Amen.


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