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IL POSSIBILE DEFAULT GRECO : LO STATO NON HA PIù SOLDI E IL POPOLO è STANCO DI SACRIFICI

Creato il 19 settembre 2011 da Madyur

Le casse dello Stato sono vuote. Quindi in Grecia dopo 50 anni nessun libro di testo per gli alunni. Le maestre non hanno ricevuto i volumi e quindi 1,3 milioni di bambini ellenici dovrà arrangiarsi a studiare sulle fotocopie.

La tragedia greca non è solo una storia di Borsa e mercati finanziari. Ad Atene la crisi ha il sapore amaro dei guai della vita quotidiana : i testi scolastici che non ci sono, i conti in banca in rosso , i mutui e le bollette non pagate. Le maestre , purtroppo, hanno anche altre gatte da pelare: due anni fa il loro stipendio era di 1250 euro ora si è scesi a 950.

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Il Fondo monetario a Bruxelles fa la voce grossa , ma ad Atene ci sono i soldi massimo per pagare i stipendi fino a ottobre. Il 30% degli impiegati nella scuola pubblica perderà il suo posto di lavoro. Molti saranno spostati nelle “Riserve della Repubblica”, non è una promozione , ma esattamente l’opposto. Nei prossimi mesi 140 mila dipendenti statali verranno trasferiti in questo limbo. Il 40% di loro troverà subito un nuovo impiego nel settore pubblico. Gli altri manterranno per 12 mesi il 60% dello stipendio. Poi saranno abbandonati al loro destino, senza lavoro e senza busta paga in un paese dove la disoccupazione è salita dall’11 al 16%.

In Grecia non ci sono soldi, quindi non si consuma. Il Pil greco è sceso del 7,3% nel secondo trimestre. Lo Stato è costretto a rifare i conti. E i sacrifici si sommano i sacrifici. Peccato che la fine del tunnel si allontana. Ora molte vetrine mostrano prodotti Made in China che vale molto meno. Ma neanche la Cina a volte serve, le vendite a dettaglio sono crollate del 10,7% ad agosto. I saldi estivi sono andati in porto con un 25%. Ad Atene hanno due negozi su 10.

Il problema più grande di questo Paese , però, è il suicidio : ormai a due cifre. Sono aumentate le persone in difficoltà economica. Il 22% dei greci ha smesso di pagare le rate dei prestiti bancari. E la situazione rischia di precipitare a fine anno , quando scadrà un provvedimento che impedisce alle banche di confiscare le case sotto i 200 mila euro di valore se non vengono onorati i mutui.

Il popolo ellenico non vuole più sacrifici e chiede un ritorno alla dracma.

Ma se la Grecia uscisse dall’euro per un default finanziario cosa succederà:

1) La costituzione europea prevede che l’addio all’Ue può avvenire solo per decisione del paese coinvolto. Il default secondo le finanziarie avverrà di sabato , a mercati chiusi e dopo aver pianificato con gli organismi internazionali tutte le misure necessarie per ridurre al minimo gli effetti collaterali il contagio.

2) In caso di default , ci sono due strade. La prima prevede una drastica ristrutturazione del debito. Atene riuscirebbe a rimborsarla solo il 15-35% con pesanti conseguenze per i creditori ma restando nella area euro. L’alternativa è il ritorno alla dracma. Tutti i depositi finanziari sarebbero convertiti il giorno dopo , con un’implicita drastica svalutazione. In caso di passaggio alla dracma, la Grecia potrebbe rifiutare di pagare i suoi debiti.

3) Il default provocherebbe la corsa dei risparmiatori in banca per svuotare i conti correnti e salvare i loro euro prima che diventino dracma. Nascondendoli nel materasso. Ad Atene in molti hanno mangiato la foglia e i depositi sono calati da 240 miliardi a 180. E’ possibile che , dopo l’addio all’euro, la Grecia imponga forti controlli sui capitali , bloccando i prelievi. Inoltre se la Grecia svaluta e passa alla dracma , l’Europa sarà costretta a reagire : imporrà dazi doganali alle merci greche.

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4) Subito dopo il default Grecia , partirebbe l’effetto domino nei paesi più fragili della moneta unica , Italia compresa. Tutti gli investitori stranieri ritirerebbero i loro soldi e uscirebbero dai loro investimenti. Il risultato sarebbe una disastrosa crisi del sistema bancario continentale e una profonda recessione per tutta l’Europa. La Grecia pagherà un forte pedaggio , dato che sarà tagliata fuori da aiuti e mercati internazionali.

5) Secondo le banche è obbligo dell’Europa salvare la Grecia. Evitare che una fanta cronaca finanziaria diventi una drammatica realtà.


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