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IL PRESIDENTE TURCO ABDULLAH GUL "Io ho sempre sostenuto che una Costituzione in Turchia deve essere preparata dalle autorità civili"

Creato il 15 settembre 2010 da Madyur

Il presidente turco, Abdullah Gul,è soddisfatto del voto uscito dal referendum che d’ora in poi limiterà i poteri delle Forze Armate.

“Ora bisogna accettare il risultato del voto. Io ho sempre sostenuto che una Costituzione in Turchia deve essere preparata dalle autorità civili. E ho difeso questa posizione. Ecco perché la questione di una nuova Carta è un tema importante , da sempre in cima all’agenda politica del Paese”.

Gul è stato costantemente visto a fianco del premier Recep Erdogan nel Partito per la giustizia e lo Sviluppo (AKP), formazione di centrodestra e di ispirazione islamico moderata. E’ capo dello stato dal 2007 , quando l’AKP propose il suo nome. Ma ilboicottaggio dell’opposizione , che contestava un candidato presidenziale la cui moglie , indossa il velo , aprì un’aspra crisi istituzionale cui non fu estraneo un deciso intervento politico dei militari che avvertirono il Paese via internet diessere pronti ad agire. Contesa risolta con la convocazione anticipata delle urne , e la vittoria schiacciante dell’AKP sulle forze secolari e nazionaliste.

Presidente Gul , la Turchia ha votato. MA che cosa c’era in ballo con questo referendum : la limitazione del potere dei militari , una maggiore democratizzazione del Paese?

“Bisogna analizzare la questione da due punti di vista: il primo è quello che è stato discusso fino a ieri nella campagna elettorale , e l’altro è ciò per cui si è votato cioè gli articoli della Costituzione. Se si osserva il primo punto , si è trattato quasi di una campagna per elezioni generali , perché i partiti politici adesso guardano ai risultati ottenuti , si criticano l’uno con l’altro. L’altro punto riguarda invece i testi, cioè gli emendamenti presentati”

E qual è il suo giudizio su di essi?

“Presi uno per uno gli articoli avevano come oggetto diverse questioni : la figura dell’ombudsman, il Consiglio Superiore della magistratura , l’estensione della composizione della Corte Costituzionale , e naturalmente anche emendamenti riguardanti le relazioni fra militari e civili. Tutti articoli , dunque, che rientrano in un quadro europeo e che riguardano la richiesta di adeguare gli standard della Turchia a livello comunitario”

E ora che i sì hanno prevalso avete una nuova Carta?

“Bisogna accettare le scelte emerse. Io ho sempre sostenuto che una Costituzione in Turchia deve essere preparata dalle autorità civili”

Ora la vostra politica estera è oggetto di molte attenzioni. Dopo il blitz israeliano sulla nave turca “Mavi Marmara” al largo di Gaza c’è stato un forte attrito con Israele. Ma ultimamente si sono verificate incomprensioni anche con gli Stati Uniti , e lo stato blando dei negoziati con l’Europa sull’ingresso di Ankara è sotto gli occhi di tutti. Non è che la Turchia si sta allontanando da Occidente?

“Non è assolutamente così. Esprimere la preoccupazione di fronte alla tragedia umana che stava avvenendo con l’embargo a Gaza non significa che la Turchia si stia allontanando. Al Contrario . Dimostra che condividiamo anzi i valori del mondo occidentale”

Tuttavia Israele è stato un vostro forte alleato. Quali sono adesso i motivi della rottura?

“Mi faccia chiarire che noi non abbiamo alcun tipo di problema con Israele o con il suo popolo. E’ solo una questione riguardante alcune scelte non appropriate di politici israeliani con cui non ci troviamo d’accordo”

Il rapporto potrebbe dunque aggiustarsi?

“Noi abbiamo contribuito alla pace in Medio Oriente. Ma se ora vogliamo analizzare strettamente la questione della flottiglia allora parliamo di navi turche che si trovavano in acque internazionali , attaccate dai soldati di un Paese, e in cui sono avvenuto degli omicidi. Questo è un fatto su cui non si può rimanere ciechi. Se c’è buona volontà , e scuse vengono espresse, e compensazioni economiche affrontate , ed errori ammessi , ecco, se questo succede , allora naturalmente questo aiuterà a riparare le relazioni”

E con il vostro obiettivo di entrare in Europa a che punto siamo? Di chi è la responsabilità di negoziati così lenti?

“Secondo la mia opinione , è più responsabilità dell’Unione Europea”

E lei non è preoccupato?

“No, non sono preoccupato. LA Turchia ha preso ha preso una strada importante. Oggi siamo un Paese più democratico , abbiamo alzato i nostri standard. Il futuro sarà brillante per la Turchia. E se infine la Ue manterrà le sue promesse , questo sarà un bene per entrambe le parti”


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