“Tra il fare una telefonata ed essere asfissianti sembra esserci un abisso. E invece no. Basta pochissimo. Soprattutto agli inizi di una relazione, quando c’è la voglia di rivedersi, l’ansia delle prime volte e il “ma chiamo io o aspetto?”. Nel dubbio è tipico impugnare la mitragliatrice e sparare raffiche di telefonate, messaggi e richieste di appuntamenti.“
“Il messaggio è chiaro: non siate pressanti e non vi appiccicate! Non insistete: se non risponde dopo la prima volta, non chiamate a oltranza. Se era impossibilitato a rispondervi, vi richiamerà più tardi. Se non dà cenni di vita passate le 48 ore (dopo aver avuto la conferma che non sia stato coinvolto in un incidente o che l’abbiano arrestato) cancellate il numero e passate oltre (oltre=non rispondere quando richiama dopo una settimana quando ha finito di farsi ampiamente gli affari suoi).”
In ogni caso fare il pressing non si rivela mai una scelta utile e funzionale. A meno che non sia un incalzare sottile, elegante, ironico, intelligente, un gioco di tira e molla fatto di parole, silenzi, sguardi, di rose, di avvicinamenti e allontanamenti, appuntamenti e messaggi accattivanti mandati al momento giusto. Ma dove sono finiti i corteggiatori?!?
Comunque l’insistenza non ripaga. La costanza sì. E voi, siete costanti o insistenti?